Le Cucine Popolari
“Ero stanco di parlare di diritti dei diseredati mentre gli altri facevano da mangiare” (R. Morgantini)
Il 21 luglio apre in via del Battiferro la prima cucina popolare, una mensa voluta da Roberto Morgantini, vicepresidente dell'associazione “Piazza Grande” e sindacalista dell'ufficio stranieri della CGIL.
In occasione del suo matrimonio ha raccolto donazioni presso amici e conoscenti per avviare il suo progetto, quello di “creare una comunità attorno alla tavola”.
Le Cucine Popolari - in breve tempo si aggiungeranno quelle di via Sacco in San Donato e di via Berti al quartiere Porto - non sono infatti solo un semplice punto di erogazione pasti per persone in difficoltà, ma un momento di condivisione e di inclusione, in cui tutti, ospiti e operatori volontari, sono chiamati a collaborare e a dialogare.
Il vero tratto distintivo del progetto - del sogno - di Morgantini è l'inclusione sociale. Le Cucine Popolari nascono infatti “per riunire attorno a un tavolo sentimenti e storie di chi non si sente più parte di nessuna famiglia, di chi una famiglia l'ha persa o peggio ancora da essa è stato abbandonato”.
Per creare questo clima familiare e di fiducia si osservano semplici regole e si usano alcuni piccoli accorgimenti: tutti vengono accolti, sono utilizzate offerte volontarie di denaro e di cibo e non finanziamenti pubblici, ci si chiama per nome, i piatti e i bicchieri sulle tavole sono veri e non “usa e getta”, si favorisce la cucina degli avanzi, eliminando lo spreco di cibo.

- via del Battiferro (BO)
- Paolo Gentiloni, La sfida impopulista, Milano, Rizzoli, 2018
- Marco Marozzi, Mamma Bologna. Profili di cittadini petroniani tra XX e XXI secolo, Bologna, Pendragon, 2015
- Roberto Morgantini, Le Cucine Popolari, in: Bruno Damini, Buttami in pentola. La cucina degli avanzi per trasformare le zucche in carrozze, Bologna, Pendragon, 2019, pp. 9-10
- Zap & Ida, Caccia al bianco, San Lazzaro di Savena, Giraldi, 2022, p. 32