Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

14 aprile 1945

Offensiva di primavera: scatta l'operazione "Craftsman"

Inizia l'Operazione “Craftsman” (Artigiano). L'offensiva alleata di primavera, programmata per il 12 aprile, è stata temporaneamente rinviata per le avverse condizioni atmosferiche e per la morte del presidente americano F.D. Roosevelt.

Alle 9,45 del 14 aprile, dopo un tremendo bombardamento sulle posizioni nemiche - 1.500 tonnellate di bombe dirette alle trincee della prima linea e 800 sganciate sulle retrovie - la V Armata del gen. Truscott attacca la Linea Verde II: è il “balzo finale”.

Il gen. Keyes, comandante del 2° Corpo d'Armata scrive ai soldati che “è giunto il momento di completare il lavoro che abbiamo interrotto nello scorso ottobre”.

Il IV Corpo occupa il terreno tra il litorale tirrenico e la statale n. 64 Porrettana. E' composto dalla 92a divisione "Buffalo" afroamericana, compreso il 442° rgt "Nisei" formato da soldati di origine giapponese.

E' questo il reparto più decorato della seconda guerra mondiale. Al soldato Masato Nakae (1917-1998), sarà assegnata la Medal of Honor e gli verrà dedicata la piazza principale della base americana di Camp Darby, presso Livorno.

Del IV Corpo sono anche la FEB, Força Expedicionaria Brasileira, operante nella zona di Montese e Gaggio Montano, la 10a divisione alpina USA, formata soprattutto da atleti e appassionati escursionisti, e la 1a divisione corazzata USA.

Il II corpo è schierato tra la valle del Reno e dell'Idice, sulla rotabile Firenze-Bologna. E' composto dalla 6a divisione sudafricana, da alcune divisioni di fanteria USA - la 88a Div. "Blue Devils", la 91a, la 34a "Red Bull" e l'85a in riserva - e dal Gruppo di Combattimento "Legnano".

Fra l'Idice e il Sillaro, di fronte a Monte Grande, è schierata la 10a Div. indiana del XIII Corpo inglese, poi sostituita da una brigata palestinese.

La XIV Armata tedesca, al comando del gen. Lemelsen, affronta gli alleati sulla Gotica con il II Corpo di Montagna - che comprende la 334a divisione fanteria, la 94a e la 90a Panzer Grenadieren e anche bersaglieri della RSI - e con il XIV Corpo Corazzato, schierato da Monte Grande, a sud di Castel San Pietro, fino alla vallata del Reno.

Quest'ultimo è comandato dal gen. Frido von Senger und Etterlin, che sarà anche il difensore di Bologna e il firmatario della resa tedesca.

La riserva di fuoco degli Alleati è prevista per un mese. Vi sono razioni alimentari per 400.000 prigionieri. La V Armata ha la supremazia assoluta nel cielo, con 4.000 apparecchi contro 100.

Sulla linea dell'Appennino vengono impiegati oltre 2.000 bombardieri pesanti, mentre piccole formazioni di caccia della Tactical air force, specializzata alla guerra in montagna, spazzano i centri abitati e le linee di comunicazione. Sulla provincia di Bologna vengono lanciate più di 25.000 bombe.

La direttrice di attacco via terra prevista privilegia le strade secondarie a ovest della Porrettana, tra le valli del Reno e del Panaro. Essa passa lungo la linea di demarcazione fra le zone di competenza della 334a e della 94a divisione tedesca.

La scelta, fatta, secondo il gen. Von Senger, "con criteri giusti e lungimiranti", è dettata forse anche dalla volontà di risparmiare Bologna, difesa da alcune tra le unità più agguerrite dell'esercito tedesco, come i "Diavoli Verdi" di Montecassino.

Il "balzo in avanti" (the Jump Off) della V Armata investe Montese, Rocca di Roffeno, Cereglio, il monte Pero e Vergato, trovando forte resistenza da parte della 114a, 334a e 94a divisione tedesca.

Durante l'attacco della 10a Divisione americana sotto Rocca di Roffeno rimane ferito il sottotenente Robert Dole, che nel 1996 sarà candidato alla Casa Bianca contro Bill Clinton.

Il 14 aprile rimangono uccisi o feriti 553 soldati alpini. Sul colle 909 un soldato semplice dell'85. rgt, John Magrath, guadagna con il suo eroismo l'unica Medal of Honor della divisione.

Lo stesso giorno i partigiani della divisione Modena “Armando” compiono l'attacco decisivo alle postazioni tedesche sul crinale di Fanano, mentre la FEB occupa Montese.

La sera del 14 è conquistata anche Torre Jussi e il giorno seguente, sotto l'incalzare degli alpini americani, la 94.a divisione tedesca, quasi in rotta, è costretta a ritirarsi di notte per strade secondarie, lasciando al nemico l'armamento pesante.

La mattina seguente i “Mountaneers” dell'87° rgt raggiungono la cima del Monte Pigna, caposaldo della Linea Verde II, abbandonata durante la notte dai difensori della 334a divisione di fanteria tedesca.

Intanto l'VIII Armata inglese del gen. Mc Creery, di cui fanno parte anche il II Corpo polacco e i Gruppi di combattimento italiani "Friuli", "Folgore" e "Cremona", attacca da est dal fronte del Senio, con il compito di completare la manovra a tenaglia, mirante a tagliar fuori le armate tedesche a nord di Bologna.

Approfondimenti
  • Marco Andreucci, Vergato 1943-45. Memorie di guerra dei parroci del Reno, Vergato, Comune di Vergato, stampa 1994, pp. 96-97
  • Battaglie sul crinale, a cura di Walter Bellisi in collaborazione con Marilia Cioni, 2. ed. riveduta e ampliata, Montese, Il trebbo, 2012, p. 112, 117
  • Franco e Tomaso Cravarezza, Le grandi battaglie della Linea Gotica, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018, pp. 219-223
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 375-376
  • Roberto Gentile, Linea Gotica. Uomini e carriarmati, Massa Carrara, Edizioni Sarasota, 2014, pp. 17-21
  • I giorni della Linea Gotica. Cronologia degli eventi sull'ultimo fronte di guerra in Italia (agosto 1944-aprile 1945), a cura di Gabriele Ronchetti, Bologna, Circolo Culturale Castel D'Aiano, 2005, p. 66
  • Il Gruppo di Combattimento Friuli, 1944-1945, a cura di Romano Rossi, Imola, Bacchilega, 2009
  • Guerra e Resistenza sulla Linea Gotica tra Modena e Bologna, 1943-1945, a cura di Vito Paticchia, Modena, Artestampa, 2006, p. 35
  • Mauro Maggiorani, La guerra in casa. I luoghi, le persone, gli ideali, in: Casteldebole in fiamme. La battaglia e l'eccidio dell'ottobre 1944 nella storia della 63. brigata Bolero, Bologna, ANPI, 2006, p. 11
  • Gastone Mazzanti, Obiettivo Bologna "Open the doors: bombs away!". Dagli archivi segreti angloamericani i bombardamenti della 2. guerra mondiale, Bologna, Costa, 2001, p. 243 sgg.
  • Monte Belvedere. La linea Gotica. La caduta di Berlino, dvd, Milano, Hobby & Work, 2004
  • Vito Paticchia, Marco Boglione, Sulle tracce della Linea Gotica. Il fronte invernale dal Tirreno all'Adriatico in 18 tappe, Saluzzo, Fusta editore, 2011, p. 60 (Nisei)
  • Luigi Poli, Le forze armate nella guerra di liberazione, 1943-1945, Roma, s.e., 1995, p. 27 sgg.
  • Luigi Poli, Gianni Oliva, Le forze armate dalla guerra di liberazione alla nascita della repubblica, 1943-1947, Gaeta, Stabilimento grafico militare, stampa 1997, p. 31 sgg.
  • Gabriele Ronchetti, La Linea Gotica. I luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia, Fidenza (PR), Mattioli, 2009, p. 42, 132, 157
  • Sasso Marconi, 1944-1945, Sasso Marconi, Circolo filatelico G. Marconi, 2001, p. 6
  • Peter Shelton, L'armata delle nevi. La storia mai raccontata degli sciatori che fermarono Hitler, Milano, Piemme, 2019, pp. 221-227
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 13

  • Ezio Trota, Cronache di guerra fra Reno e Samoggia, 1943-1945, Modena, Il fiorino, 2000, pp. 93-110
  • Ezio Trota, Carlo Mondani, Vittorio Lenzi, Gli anni di guerra fra Reno e Panaro, (1943-1945), Modena, Il fiorino, 2003, pp. 131-138
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 621-624

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