Liberazione di Tossignano
A partire dall'11 aprile il gruppo di combattimento "Folgore" è impegnato contro le retroguardie tedesche nelle valli del Sallustra e del Santerno.
Il 12 aprile la formazione del generale Morigi contribuisce, con i paracadutisti del 183° Reggimento "Nembo", i marinai del "San Marco" e i partigiani della 1a Compagnia "Bianconcini-Folgore", alla liberazione di Tossignano.
Ultimo baluardo tedesco nella valle del Santerno, arroccato sulla vena del gesso, il paese è difeso fino all'ultimo dai soldati della temibile 1a Divisione paracadutisti e viene conquistato dai parà italiani solo dopo aspri combattimenti.
In considerazione delle vaste distruzioni - circa il 98% dell'abitato raso al suolo dai bombardamenti alleati dei mesi precedenti - passerà alla storia come la "Cassino Romagnola".
Dopo la guerra verrà ricostruita e ripopolata prima la frazione di Borgo, meno danneggiata, che nel 1957 diventerà sede comunale.
Insediamento in fondo valle sulla strada Montanara, Borgo Tossignano è stato presidiato nell'ultimo periodo da circa cento partigiani del Battaglione "Libero" della 36a Brigata Garibaldi, aggregati all'VIII Armata inglese.
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