4 settembre 1945
"L'Avvenire d'Italia" di nuovo in edicola
"L'Avvenire d'Italia", diretto da Raimondo Manzini (1901-1988), riprende le pubblicazioni, sospese dopo la condanna a morte del gruppo bolognese di Giustizia e Libertà nel settembre precedente.
Per questa sospensione il direttore aveva subito un'indagine da parte dei vertici fascisti. I tedeschi non avevano infierito su quello che consideravano “il giornale più inutile stampato in Italia”, limitandosi a sequestrare una parte degli impianti.
La sede dell' "Avvenire" in via Mentana era stata in seguito distrutta da un bombardamento aereo degli Alleati..

Resti del palazzo che fu sede del quotidiano "L'Avvenire d'Italia" - via Mentana (BO)

Lapide che ricorda il bombardamento che il 29 gennaio 1944 distrusse la sede de "L'Avvenire d'Italia"

Una vecchia bacheca del giornale "Avvenire" a Bologna
Approfondimenti
- Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, pp. 165-166
- Marzia Maccaferri, Paolo Pombeni, I partiti politici durante la “Prima Repubblica”, in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 641
- Adelmo Paioli, Giornalismo bolognese, in: "Strenna Storica Bolognese", 1958, p. 146
- La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 124