Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

15 giugno 1945

Eccidio di militi fascisti nelle carceri di Carpi

“Ti ho amato tanto, mia Bibi, con tutta quella passione che tu mi conosci, sempre come nei primi tempi. Insegna al mio Cici ad amare questa nostra Italia, ad essere sempre onesto, attivo, come suo padre. Digli come l'ho adorato e come desideravo fare di lui un vero uomo, utile un giorno alla Patria”. (W. Pincella)

Nella notte del 15 giugno alcuni elementi della polizia partigiana penetrano nel carcere di Carpi e irrompono in una cella al primo piano, dove sono radunati elementi fascisti - militi della GNR e delle Brigate Nere - catturati nelle settimane precedenti.

Quattordici di essi vengono uccisi a colpi di arma da fuoco. Si sviluppa anche un principio di incendio, spento poi con "il getto di numerosi secchi d’acqua".

Tra le vittime vi sono il "famigerato" capitano Silvestri della GNR di Carpi e il vice-federale di Bologna Walter Pincella. Alcuni prigionieri, gravemente feriti, verranno ricoverati all'Ospedale di Carpi, dove nelle settimane successive saranno "oggetto di ripetuti tentativi di prelevamento".

Nel 1951 per la strage delle carceri di Carpi saranno incriminati 14 partigiani. Il processo vedrà coinvolti, tra gli altri, il comandante dei gappisti carpigiani Umberto Bisi (Omar) e il capo della locale polizia partigiana Gregorio Lodi Lancellotti (Molotov), in seguito assolti.

Considerata una vendetta per la fucilazione di sedici antifascisti a Carpi nell'agosto del 1944, la carneficina sarà in parte giustificata dalla saggistica resistenziale.

Si parlerà di "un episodio increscioso, ma anche spiegabile in quelle circostanze e dopo gli inauditi crimini commessi dai fascisti, che ora grazie alla protezione alleata, se la sarebbero probabilmente cavata senza scontare le loro colpe" (Pacor, Casali).

Vendette e giustizie sommarie analoghe a quella di Carpi si svolgono in questo periodo anche in altre carceri italiane: a Cesena (5 maggio, 17 vittime), a Ferrara (8 giugno, 13 vittime). L’episodio più grave avverrà a Schio (VI) il 6 luglio, con 54 morti tra civili e militari, comprese 15 donne.

Approfondimenti
  • Carpi dopo il 1945. Sviluppo economico e identità culturale, a cura di Paola Borsari, Roma, Carocci, 2005, p. 27
  • Mirco Dondi, La lunga liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano, Roma, Editori riuniti, 1999, pp. 144-145
  • Mirco Dondi, Sulla violenza nel secondo dopoguerra. Alcune tracce interpretative, in: “Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche”, 8 (2015)
  • Mario Pacor, Luciano Casali, Lotte sociali e guerriglia in pianura. La Resistenza a Carpi, Soliera, Novi, Campogalliano, Roma, Editori riuniti, 1972
  • Marco Pirina, 1945-1947, guerra civile. La rivoluzione rossa, Pordenone, Centro studi e ricerche storiche Silentes loquimur, 2004, p. 234
  • Giorgio Pisanò, Paolo Pisanò, Il triangolo della morte. La politica della strage in Emilia durante e dopo la guerra civile, Milano, Mursia, 1992, p. 312
  • Massimo Storchi, Uscire dalla guerra. Ordine pubblico e forze politiche, Modena 1945-1946, Milano, F. Angeli, 1995, p. 19, 37
  • Francesco Trento, La guerra non era finita. I partigiani della Volante rossa, Roma, Bari, GLF editori Laterza, 2016, nota n. 74
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