Comincia la ritirata tedesca oltre il Po
“Fra il 20 e il 22 aprile file interminabili di carri armati, autoblinde e soprattutto di mezzi di fortuna (carrette ippotrainate, biciclette, ecc.) provenienti dal Bolognese e dall’Appennino, attraversarono la pianura modenese dirigendosi in parte verso ovest (Reggio Emilia), in parte verso nord-ovest (Mantova) per tentare il passaggio del Po” (E. Gorrieri).
Abbandonate le postazione difensive della Winter Line sugli Appennini, i reparti tedeschi cominciano il ripiegamento verso il fiume Po, raggiunto e attraversato tra il 20 e il 24 aprile.
L'assoluta supremazia alleata nei cieli costringe le truppe tedesche - e quelle italiane aggregate - a muoversi solo di notte e a nascondere e mimetizzare uomini e mezzi nella vegetazione o all'interno di edifici durante il giorno.
L'assoluta indisponibilità di ponti, messi definitivamente fuori uso dall'aviazione alleata, e la carenza di mezzi per l'attraversamento costringono i tedeschi a distruggere molto materiale, armi e mezzi pesanti, che non possono essere trasportati e potrebbero essere utili al nemico.
Il transito del Po avviene, per le unità più fortunate, su traghetti e imbarcazioni, ma in molti casi anche con mezzi di fortuna e improvvisati come camere d'aria, taniche, assi di legno.
- Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po – Felonica (MN)
- Museo della Seconda Guerra Mondiale del fiume Po – Felonica (MN)
– Felonica (MN) - a destra una divisa di paracadutista tedesco
- Fiume Po fronte di guerra. La seconda guerra mondiale lungo il grande fiume in cento fotografie, a cura di Simone Guidorzi, Carlo Mondani, Pastrengo, Azzurra publishing, 2015
- Ermanno Gorrieri, La Repubblica di Montefiorino. Per una storia della Resistenza in Emilia, 3. ed., Modena, a cura della Associazione liberi partigiani italiani, 1975, p. 676