Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

20 maggio 1945

Cattura di fascisti in fuga

Dal giorno della liberazione il dott. Riccardo Parisi, un poliziotto che durante la RSI ha svolto attività clandestine per il CLN in previsione dei tempi nuovi, ha preso possesso dei locali della questura.

Si è insediato il nuovo questore designato dal CLN, l'avvocato Romolo Trauzzi, un antifascista condannato a morte in contumacia durante il regime.

Il nuovo questore ha istituito subito un ufficio speciale per l'epurazione e ha incaricato Parisi di coordinare le indagini per la cattura dei fascisti fuggiti al Nord. Con l'aiuto di alcune decine di partigiani volontari, vengono organizzate spedizioni a Milano, Como, Brescia e Cremona.

Il 16 maggio sono rintracciati e arrestati in val Trompia quindici fascisti, che a Bologna si sono resi responsabili di crimini odiosi.

Tra essi sono Renato Tartarotti, accusato di centinaia di omicidi, di torture, sevizie e rapine, e alcuni esponenti della CAS, la Compagnia autonoma speciale di polizia ausiliaria da lui comandata, il tenente Bruno Monti, il colonnello Nicotera e il capitano Cioni dell'UPI (Ufficio politico della GNR), vari ufficiali della GNR, tra i quali il generale Bruno Calzolari.

Tra i repubblichini catturati figura anche l'ex sottosegretario agli Interni della RSI Giorgio Pini (1899-1987), già direttore dell' "Assalto" e del "Resto del Carlino" e membro del Tribunale Speciale di Firenze.

Subito Parisi si incarica degli interrogatori, assieme al vice commissario Osvaldo Pini, all'Ufficiale Francesco Leoni e a rappresentanti del CUMER e del CLN.

Il 26 maggio, tra Brescia e il lago di Garda, è arrestato un altro gruppo di fascisti latitanti, tra i quali la famigerata spia Lidia Golinelli (Vienna), assieme al suo amante e al comandante provinciale della GNR Onofaro.

Il 3 giugno è arrestato Martino Berti, “spia nazifascista e collaboratore della Gestapo”, che sarà condannato a morte per una serie di delitti efferati, ma finirà amnistiato nel gennaio 1947.

Il 4 giugno è catturato l'ex prefetto repubblichino Dino Fantozzi, assieme ad alcuni membri del reparto d'assalto della polizia e a Romeo Arienti della Decima Mas.

Intanto diverse commissioni vagliano la posizione di dipendenti e dirigenti compromessi col passato regime e coi tedeschi.

Mentre è in corso l'epurazione nella polizia, alla fine di maggio il questore Trauzzi viene deposto dal comando militare alleato. Da Roma arriva il nuovo questore Iantaffi e l'epurazione si ferma.

Gli ex fascisti sono riassunti in servizio, i poliziotti antifascisti sono trasferiti o spostati alla polizia stradale o ferroviaria. A fine maggio l'ufficio politico speciale, che ha catturato quasi tutti i responsabili dei crimini di guerra nella provincia di Bologna, viene sciolto.

La pressione popolare farà si che 120 ex partigiani siano poi assunti come allievi agenti. Torneranno, però, anche molti ex agenti dell'OVRA, nonostante sia depositata in Procura la lista dei funzionari da epurare.

Alcuni "pezzi grossi" della repressione antipartigiana, quali il capo dell’UPI Angelo Serrantini, il capitano Gaspare Pifferi, comandante della Prima Compagnia Arditi della GNR, il picchiatore Pasquale Camporesi, detto Carnera, continueranno a rimanere latitanti.

Il ten. col. Serrantini, in particolare, godrà di coperture e depistaggi, tanto da poter rimanere latitante e lavorare sotto falso nome in un consorzio agrario del Meridione, fino alla sua scomparsa nel 1958.

Approfondimenti
  • Nicoletta Bettini, Meravigliosi soldati. Storia della prima Compagnia Arditi GNR, Milano, Grego&Greco, 2010
  • Tiziano Costa, Bologna prima, durante e dopo la Liberazione, Bologna, Costa, 2015, p. 134
  • Carlo D'Adamo, William Pedrini, Un passato che non passa. Il documentario fotografico di D'Aiutolo e Parisi, Bologna, Pendragon, 2012, pp. 87-125
  • Mimmo Franzinelli, Tortura. Storie dell'occupazione nazista e della guerra civile (1943-45), Milano, Mondadori, 2018, pp. 92-93
  • Ingegneria in guerra. La Facoltà di Ingegneria di Bologna dalla Rsi alla ricostruzione, 1943-1947, a cura di Renato Sasdelli, Bologna, Clueb, 2007, p. 141 sgg.
  • Renato Sasdelli, Fascismo e tortura a Bologna. La violenza fascista durante il Regime e la RSI, Bologna, Pendragon, Istituto per la storia e le memorie del 900 Parri, 2017, p. 210, 219, 241-247 (M. Berti, B. Monti), 267-278 (A. Serrantini)

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