Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

28 agosto 1944

La Linea Gotica sull'Appennino

La difesa tedesca, dopo il ritiro dall'Italia centrale, si attesta sull'Appennino con un sistema fortificato organizzato in profondità.

Il nome Linea Gotica è utilizzato soprattutto dagli anglo-americani, con allusione alle storiche invasioni barbariche. I tedeschi la chiamano Linea Verde.

Si tratta in realtà di più linee di difesa: alla Linea Verde 1, corrispondente ai passi appenninici tra Massa e Pesaro, si succede la Linea Verde 2, organizzata in profondità, venti chilometri più a nord.

La prima linea è stata realizzata, tra l'autunno del 1943 e la primavera del 1944, dall'Organizzazione paramilitare Todt (OT), che ha reclutato, spesso con la forza, migliaia di lavoratori italiani, inquadrati nei Battaglioni del Lavoro.

E' disseminata di postazioni anticarro in cemento armato, protette da fossati e da estesi campi minati. Al 28 agosto del 1944 risultano realizzati 2.375 nidi di mitragliatrici, 479 postazioni di cannoni, 16.606 postazioni di tiratori scelti, 5 Panther Bodenturm (bunker in cemento armato sormontati da torrette di carri armati Panther con cannoni da 70/75 mm), 18 fortini.

Inoltre sono stati scavati 8,944 chilometri di fossati anticarro, tra i quali uno di circa due chilometri sotto il Passo della Futa, in località Santa Lucia. Sono state costruite ex novo strade di collegamento, come la Baragazza-Futa e la Baragazza-Montepiano. Infine sono state posate 75.515 mine anticarro Teller, 23.172 mine antiuomo Schrapnel e oltre 117 chilometri di reticolati.

La linea è difesa dal 10. gruppo di armate comandate dal gen. Heinrich von Vieitinghoff-Scheel sul fronte adriatico e dal 14. gruppo di armate del gen. Joachim Lemelsen su quello tirrenico. Si tratta di 13 divisioni di 12.700 uomini ciascuna, sette delle quali tenute a riserva. A 180.000 combattenti fanno riscontro circa 169.000 addetti ai servizi.

Impedire agli alleati di raggiungere la pianura padana è di vitale importanza per i Tedeschi, che hanno bisogno delle risorse agricole e industriali dell'Italia del Nord per proseguire lo sforzo bellico. La Gotica, inoltre, tiene impegnate molte divisioni nemiche.

Gli Alleati avrebbero interesse a collocare nella pianura basi aeree molto vicine ai confini tedeschi, per aumentare la potenza dei bombardamenti sul Reich. Potrebbero, inoltre, lanciare offensive di terra verso Nord Est e nell'Europa Centrale, dove si profila il pericolo comunista.

Approfondimenti
  • Marco Andreucci, Vergato 1943-45. Memorie di guerra dei parroci del Reno, Vergato, Comune, 1994, pp. 37-38
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 91
  • La battaglia per la "Gotica". Il Secondo Corpo statunitense da Firenze a Monte Grande, a cura di Romano Rossi e Fabrizio Tampieri, Imola, Bacchilega, 2011, p. 22
  • Marinella Frascari e Sergio Gardini, Da Barbiana a Monte Sole a piedi. Percorsi di pace tra Toscana ed Emilia Romagna, Padova, Tamari Montagna, 2008, pp. 37-38
  • Fuoco sulla montagna. La Linea Gotica tra il Reno e il Panaro, dvd, regia e montaggio di Marco Menaglia, consulenza storica di Daniele Amicarella, Porretta Terme (BO), Maxmusic Multimediale, 2002
  • I giorni della Linea Gotica. Cronologia degli eventi sull'ultimo fronte di guerra in Italia (agosto 1944-aprile 1945), a cura di Gabriele Ronchetti, Bologna, Circolo Culturale Castel D'Aiano, 2005, p. 12
  • Vito Paticchia, Marco Boglione, Sulle tracce della Linea Gotica. Il fronte invernale dal Tirreno all'Adriatico in 18 tappe, Saluzzo, Fusta editore, 2011, pp. 10-32
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 313-319

Linea Gotica - Officina della memoria


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