Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

30 aprile 1944

La 66a Brigata Garibaldi "Jacchia"

Presso la pieve di Monte Cerere di Monte Calderaro, nel comune di Castel San Pietro, si costituisce la 66a Brigata Garibaldi. Il nucleo originario è un gruppo di partigiani azionisti, per nulla o malamente armato e comandato da Gilberto Remondini (Ivan), studente in medicina dell'Alma Mater.

La formazione combattente è intitolata a Piero Jacchia, un antifascista triestino caduto durante la guerra civile spagnola, cugino dell'avv. Mario Jacchia, responsabile regionale delle formazioni GL.

Secondo le direttive del Cumer, la 66a opera sugli altipiani di Monte Grande e Monterenzio, che dominano le valli del Sillaro e dell'Idice.

Rapidamente raccoglierà giovani richiamati e renitenti nascosti nelle campagne, indirizzati in montagna con l'aiuto di sappisti e staffette.

Con l'ingresso in brigata di numerosi partigiani comunisti sorgeranno gravi contrasti, soprattutto tra i comandanti militari Ivan e Antonio Mereu (Attila), che il commissario politico Aldo Bacchilega (Tommaso) faticherà a comporre.

Durante l'estate del 1944, dopo un lancio alleato destinato alla 66a e finito per errore alla 36a Brigata Garibaldi, una parte degli effettivi confluiranno in quella formazione, convinti anche dall'ufficiale di collegamento Libero Golinelli.

Il resto della 66a, al comando di Eros Poggi (Polino), si trasferirà a Cà del Vento, Sant'Anna e Cà del Miele e parteciperà a tutte le battaglie nella zona tra Monterenzio e Montecalderaro.

Combatterà, secondo una direttiva del CUMER, in contatto con la 62a Brigata "Camicie rosse", insediata ai Casoni di Romagna e operante in un'ampia zona del medio-basso Appennino.

Alla fine di settembre del 1944, su iniziativa del cap. Carlo Zanotti (Garian), le brigate 62a e 66a si uniranno a formare il Gruppo Brigate di Montagna (GBM), che per alcune settimane saprà ostacolare la ritirata tedesca.

Alla 66a Brigata Jacchia Garibaldi appartiene anche il parroco di Vedrana di Budrio, don Roberto Nenzioni (1909-1945), che morirà di tifo pochi giorni dopo la Liberazione.

Approfondimenti
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 66-67
  • Luigi Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese. Comune per comune, Bologna, ANPI, 1998, p. 79
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, p. 16
  • Sara Prati, La Resistenza a Castel San Pietro, a cura del Comitato per il Trentennale della Resistenza, Imola, Grafiche Galeati, 1975, pp. 28-31, 62, 65, 72, 109, 115
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 80
  • Werther Romani, Mauro Maggiorani, Guerra e Resistenza a San Lazzaro di Savena, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2000, p. 68


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