Il comandante Nello fa fucilare quindici disertori della polizia ausiliaria
“Delle violenze e delle crudeltà compiute nel territorio sotto il controllo delle formazioni di Nello si parla ancor oggi con raccapriccio in tutta la zona” (E. Gorrieri)
Quindici militi disertori della polizia ausiliaria di Modena si dirigono in divisa e armati a Montemolino (Palagano), nell’area della Repubblica di Montefiorino, per unirsi alla Resistenza.
Dopo aver sostato a Sassuolo, si presentano al comando di Nello (Nello Pini). Angiolina Geminiani, la staffetta che li guida, porta con sé una lettera del CLN modenese che ne garantisce la fede democratica e la volontà di unirsi ai partigiani.
Il comandate Nello non si fida e, infischiandosene del certificato del CLN, li fa fucilare immediatamente, assieme alla staffetta, accusandoli come spie.
A Osvaldo Poppi scriverà: "Caro Davide, venti agenti della polizia hanno tentato di infiltrarsi nelle nostre file. Iddio mi ha ispirato e li ho ammazzati tutti" (messaggio riportato da G. Pansa)
Ex alpino reduce dalla Russia, tra i primi ad unirsi alla Resistenza sull'Appennino modenese, Pini è un combattente coraggioso, ma anche un personaggio scomodo, violento.
"Lo dicono troppo sanguinario, o meglio, incosciente del suo giudizio di condanna che infligge personalmente". (I. Ranucci)
In una relazione dei comandanti partigiani Armando, Davide e Barbolini è definito: "il nostro peggior capo bandito". E’ accusato di rimanere fuori dal controllo della direzione, seguendo il suo bisogno di autonomia e indisciplina.
Alla fine sarà fatto arrestare dal comando generale di Montefiorino e il 31 luglio, dopo la caduta della repubblica partigiana, verrà fucilato assieme ad alcuni suoi compagni.
- Pino Ippolito Armino, Storia della Calabria partigiana, Cosenza, Pellegrini, 2020, p. 108
- Mimmo Franzinelli, Disertori. Una storia mai raccontata della seconda guerra mondiale,
Milano, Mondadori, 2016 - Francesco Genitoni, Soldati per conto nostro. La Resistenza a Sassuolo e nella valle del Secchia, Milano, Vangelista, 1989
- Ermanno Gorrieri, La Repubblica di Montefiorino. Per una storia della Resistenza in Emilia, 3. ed., Modena, a cura della Associazione liberi partigiani italiani, 1975, p. 347
- Giampaolo Pansa, Bella ciao. Controstoria della Resistenza, Milano, Rizzoli, 2014
- Giorgio Pisanò, Paolo Pisanò, Il triangolo della morte. La politica della strage in Emilia durante e dopo la guerra civile, Milano, Mursia, 1992, p. 214