I Gruppi di Combattimento
Il Corpo Italiano di Liberazione (CIL), agli ordini del gen. Umberto Utili (1895-1952), embrione del nuovo esercito italiano, viene arretrato dalla Linea Gotica e accresciuto di rinforzi.
Sono costituiti sei Gruppi di Combattimento, cioè divisioni leggere di 9.500 uomini circa, affiancate alle armate alleate e con armamento inglese. Ne fanno parte anche volontari e partigiani che hanno attraversato la linea del fronte.
Il Gruppo "Cremona" opererà ad Alfonsine e nelle valli di Comacchio con la 28a Brigata Garibaldi di Bulow e contribuirà poi alla liberazione di Venezia, giungendo fino a Chioggia e catturando oltre 3.200 soldati tedeschi.
Il "Friuli", comandato dal gen. Arturo Scattini, sarà a Brisighella e quindi a Castelbolognese e Varignana. Il "Folgore", al comando del gen. Giorgio Morigi, opererà nelle valli del Senio e del Santerno e in seguito sull'Idice.
Il "Legnano" del gen. Umberto Utili combatterà nella primavera '45 tra la valle dell'Idice e della Zena nel settore della V Armata e raggiungerà Bologna attraverso Monte Calvo.
I generali Utili e Gentili saranno raggiunti nel loro quartier generale, posto nella canonica parrocchiale di Querceto, vicino a Monterenzio, dal Principe di Piemonte Umberto di Savoia. Dopo la liberazione di Bologna, il GdC “Legnano” proseguirà verso il nord Italia fino a Bolzano.
Il "Mantova" e il "Piceno" rimarranno invece nelle retrovie e nei centri di addestramento.

- per la liberazione di Bologna e dell'Italia - Palazzo Re Enzo (BO)

- passati in rassegna prima delle ultime battaglie - Museo Memoriale della Libertà - San Lazzaro di Savena (BO)

- Museo Memoriale della Libertà - San Lazzaro di Savena (BO)
- Domenico Alvisi, Storia minima di un balilla mancato, Bologna, Rabbi, stampa 2010, p. 229 (Gruppo di Combattimento Cremona)
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, pp. 148-149 (G.d.C. Friuli)
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