Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

19 luglio 1944

Bologna "città ospedaliera"

Con un manifesto affisso il 19 luglio il podestà annuncia che la città verrà dotata di alcuni ospedali di emergenza.

La decisione rientra nel tentativo - suggerito da padre Acerbi, provinciale dei Domenicani - di accreditare il centro di Bologna come “città ospedaliera” e quindi di preservarla da operazioni belliche.

Il 26 luglio Agnoli andrà a Maderno presso il governo della RSI per perorare la causa, ma sarà maltrattato dal ministro Buffarini Guidi.

In settembre invierà a Kesselring una copia in bronzo del Nettuno e il Feldmaresciallo tedesco gli prometterà ogni sforzo per risparmiare la città, senza però dargli garanzie definitive.

La disillusione dei cittadini, informati dell'iniziativa del podestà, traspare in una lettera di Maria Fiori - Suor Ciclamino - del 15 agosto: “Dicevano che Bologna sarebbe stata città ospedaliera, ma invece pare di no. Sia fatta la Santa volontà di Dio”.

Gli ospedali di guerra vengono comunque allestiti, anche grazie alle offerte dei privati. Dopo i bombardamenti dei mesi precedenti, i posti disponibili per le cure mediche si sono notevolmente ridotti.

Particolarmente grave è la completa distruzione dell'ospedale Maggiore, situato in via Riva Reno.La divisione di medicina del prof. Alzona è stata trasferita prima al S.Orsola, poi nel Seminario di S.Camillo al Farneto, infine nell'Orfanotrofio di S. Leonardo in via Palagi.

Un'altra divisione medica è stata ospitata in via Broccaindosso nei locali della Scuola Albini. Molti malati cronici sono stati accolti nel convento di S. Domenico.

Anche il policlinico Sant'Orsola e l'ospedale militare dell'Abbadia sono stati colpiti.

E' promossa la costituzione di circa 10mila posti letto, con sette nuovi ospedali di guerra presso edifici scolastici, quali il liceo Righi, il Galvani (trasformato in tubercolosario dopo lo sfollamento dell'Ospedale Pizzardi) e il Minghetti.

Vengono coinvolti anche il collegio San Luigi, il convento di San Domenico - che assieme all'Istituto Pier Crescenzi e alla vicina caserma dei carabinieri diventa Ospedale di Guerra n. 1, capace di 1.200 letti - e la fabbrica Ducati a Borgo Panigale.

Con l'aiuto della Croce Rossa sono istituiti anche alcuni posti di pronto soccorso in vari punti della città: alla Montagnola, a Villa delle Rose, a Villa Bianca in via Crociali e presso le scuole Laura Bassi.

Approfondimenti
  • Gian Luigi Agnoli, Bologna e i suoi ospedali negli anni della guerra, 1940-1945, Bologna : Giraldi, 2007
  • Gian Luigi Agnoli, Padre Domenico Acerbi missionario domenicano dalla mano di Dio, Bologna, Asterisco, stampa 2001, p. 234 sgg.
  • Mario Agnoli, Bologna "città aperta" (Settembre 1943 - Aprile 1945), Bologna, Tamari, 1975
  • Domenico Alvisi, Storia minima di un balilla mancato, Bologna, Rabbi, stampa 2010, p. 226
  • Luciano Bergonzini, Politica ed economia a Bologna nei venti mesi dell'occupazione nazista, Imola, Galeati, 1969, pp. 8-9
  • Luciano Bergonzini, La svastica a Bologna, settembre 1943 - aprile 1945, Bologna, Il mulino, 1998, p. 35, 218-220
  • Bologna 1938-1945: guida ai luoghi della guerra e della Resistenza, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 43, 54
  • Carlo Casarini, Organizzazione sanitaria a Bologna in tempo di guerra, 1940-45, tesi di laurea, relatore Massimo Legnani, Bologna, Università degli studi, Anno Accademico 1985-86, 2 voll.
  • Alfonso D'Amato O.P, I Domenicani a Bologna, Bologna, Studio domenicano, 1988, vol. 2., 1600-1987, pp. 1087-1088
  • Mario Facci, I Padri Ministri degli Infermi (Camilliani) a Bologna, 1596-1996, Borgonuovo di Sasso Marconi, Zampighi, 1996, p. 232
  • Luciano Gherardi, Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno, 1898-1944, introduzione di Giuseppe Dossetti, 5. ed., Bologna, Il mulino, 1994, p. 124
  • Renzo Giacomelli, Il cuore di Bologna, Bologna, Tamari, 1968, pp. 66-68
  • Fernando e Gioia Lanzi, Protector et Pater. Il cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca sulla cattedra di San Petronio, 1922-1952, Bologna, Alfa-Beta, 2002, pp. 43-44

  • Franco Manaresi, Bologna "città aperta", in Delenda Bononia: immagini dei bombardamenti 1943-1945, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi Monaco, Bologna, Pàtron, 1995, p. 57 sgg.
  • Alberto Mandreoli, Vangelo e coscienza. Antifascismo e resistenza dei cattolici bolognesi, Trapani, Il pozzo di Giacobbe, 2015, p. 83
  • Gastone Mazzanti, Obiettivo Bologna "Open the doors: bombs away!". Dagli archivi segreti angloamericani i bombardamenti della 2. guerra mondiale, Bologna, Costa, 2001, p. 180
  • Memorie sotterranee. I rifugi antiaerei a Bologna tra ricerca, tutela e valorizzazione, a cura di Vito Paticchia, Massimo Brunelli, Bologna, IBC, 2013, p. 31
  • Giovanni Paltrinieri, Ricordando Quirico Filopanti, in: "La Torre della Magione", 2 (2012), pp. 4-6
  • Donata Pracchi, Una fra le tante. Gabriella Zocca, memorie di Bologna, Bologna, Pendragon, 2018, p. 68
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 20


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