Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

13 settembre 1944

Attacco della V Armata sul passo del Giogo

La V Armata alleata, al comando del generale Mark W. Clark, è formata di 171.062 uomini, appartenenti a quattro divisioni di fanteria americane, la 34a, 85a, 88a e 91a, alla 92a e 45a Task Force corazzate, alla 6a divisione corazzata sudafricana e alla Forza di Spedizione Brasiliana (FEB).

Nel settembre si trova davanti alle poderose difese della Linea Gotica, nella zona dei passi della Futa e del Giogo.

I tedeschi si aspettano qui l’attacco alleato e vi concentrano alcune delle migliori divisioni rimaste alla Wehrmacht, pur oramai decimate e senza riserve, come la 715a fanteria o la 4a paracadutisti. I soldati schierati hanno l’ordine di difendere le posizioni “fino all'ultimo uomo e fino all'ultima cartuccia”.

Il motto lanciato dal generale Clark è: "A Bologna prima di Natale". Il comandante della V Armata decide di portare l’attacco principale sul Giogo di Scarperia, per aggirare e liberare il Passo della Futa e procedere poi sulla statale 65 verso la pianura.

Ordina quindi la conquista dei monti Altuzzo e Monticelli, due colli di circa 900 metri dominanti il passo del Giogo. I loro costoni scoscesi sono difesi da squadre dotate di armi automatiche, quali le micidiali mitragliatrici MG 42.

Le postazioni di fuoco e di osservazione, costruite in cemento armato, tronchi e terriccio, sono protette dagli attacchi aerei e dalle cannonate, come i ricoveri delle truppe, scavati nella montagna e raggiungibili tramite camminamenti interrati. Davanti al caposaldo vi sono estesi campi minati e numerosi ordini di filo spinato.

Sulle cime attorno al passo si svolgono alcune delle più furiose battaglie della guerra in Italia. Nella notte fra il 12 ed il 13 settembre gli americani cominciano a bombardare le postazioni tedesche su tutta la lunghezza del fronte, in modo da non mostrare il punto preciso dell'attacco principale.

Nei giorni precedenti sono stati martellati alcuni paesi delle retrovie: l'11 settembre Baragazza, il 12 Firenzuola, tra il 12 e il 13 Bruscoli, nella Valle del Setta. Dappertutto numerosi morti tra i civili.

All’alba del 13 settembre gli uomini del 338° e 339° reggimento di fanteria della 85a Divisione “Custer” iniziano il loro attacco ai monti Altuzzo e Verruca, mentre il 362° e 363° reggimento della 91a Divisione assaltano il Monticelli e una parte del fronte a sinistra di esso.

A contrastarli sono soprattutto i paracadutisti dalla 4a Divisione del gen. Trettner, composta di veterani di Anzio, ma anche di giovani reclute, con appena tre mesi di addestramento.

Gli americani conquistano la sella del Giogo e le alture circostanti solo il 17 settembre, dopo sanguinosi combattimenti e una strenua difesa da parte tedesca. Hanno aver perso circa 500 uomini al giorno, tra morti e feriti.

Lo stesso giorno il 337° reggimento della 85a Divisione occupa a est il Monte Pratone, vicino alla Colla di Casaglia, che unisce il Mugello toscano alla Valle del Lamone.

L’avanzamento più rapido si avrà in seguito nella valle del Santerno. La conca di Firenzuola è conquistata il 21 settembre dopo un furioso bombardamento aereo.

Il paese, fortunatamente già evacuato il 10 settembre, è quasi completamente distrutto, compreso il bel palazzo comunale del '300 in pietra serena.

Il successivo contrattacco tedesco a colpi di artiglieria è contrastato con una cortina fumogena appositamente provocata dalla compagnia chimica, mentre i genieri cominciano a gettare i primi ponti Bailey sul Santerno.

L'88a Divisione “Blue Devils” è incaricata dal gen. Keyes di avanzare verso Imola. La notte del 21 settembre, sotto la pioggia, le avanguardie della 88.a divisione avanzano verso Castel del Rio, incontrando poca resistenza.

Il 29 settembre è occupato il passo della Raticosa. Tre divisioni americane, la 34a, 91a e 85a, sono lanciate oltre i colli sul confine tra Toscana ed Emilia.

Il 2 ottobre, dopo un massiccio bombardamento di artiglieria sulle difese tedesche e una dura battaglia casa per casa, sarà liberato il paese di Monghidoro, che verrà annesso simbolicamente dal generale Clark al distretto di Los Angeles.

Le direttrici principali sembrano aperte agli Alleati per una rapida conquista di Bologna e della Pianura Padana.

Ma i tedeschi si ritirano con ordine verso nord, secondo piani da tempo predisposti, arroccandosi in ogni luogo del basso Appennino vantaggioso per la difesa, in particolare lungo la catena trasversale del contrafforte pliocenico.

Approfondimenti
  • Al di qua e al di là della Linea Gotica. 1944-1945: aspetti sociali, politici e militari in Toscana e in Emilia-Romagna, a cura di Luigi Arbizzani, Bologna - Firenze, Regioni Emilia-Romagna e Toscana, 1993
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, p. 378
  • La battaglia per la "Gotica". Il Secondo Corpo statunitense da Firenze a Monte Grande, a cura di Romano Rossi e Fabrizio Tampieri, Imola, Bacchilega, 2011, pp. 77-94, 114-118 (Firenzuola)
  • Alberto Benuzzi, Gianfranco Relli, Luca Fortuzzi, La gotica ritrovata. Bologna 1944-45. Foto, documenti e ritrovamenti della seconda guerra mondiale, Bologna, Re Enzo, 2005
  • Renzo Calzi, Flaminia minor. La via Flaminia minore Bologna-Arezzo e la sua storia, nuova ed., Bologna, Pontenuovo, 1986, pp. 112-114
  • Castel del Rio 1944: tra la Linea Gotica e Monte Battaglia. L'arrivo degli alleati e il fronte: eventi e testimonianze di un inverno difficile, Imola, La mandragora, 2003, p. 25 sgg.
  • Combat photo: 1944-1945. L'Amministrazione militare alleata dell'Appennino e la liberazione di Bologna nelle foto e nei documenti della 5. Armata americana, a cura di Vito Paticchia e Luigi Arbizzani, Bologna, Grafis, 1994
  • Franco e Tomaso Cravarezza, Le grandi battaglie della Linea Gotica, Torino, Edizioni del Capricorno, 2018, pp.113-127
  • Firenzuola e il suo territorio, a cura di Pier Carlo Tagliaferri, Poggibonsi, Lalli, 1998, pp. 36-37
  • Fuoco sulla montagna. La Linea Gotica tra il Reno e il Panaro, dvd, regia e montaggio di Marco Menaglia, consulenza storica di Daniele Amicarella, Porretta Terme (BO), Maxmusic Multimediale, 2002
  • Domenico Galeotti, Fu guerra in casa nostra. Linea Gotica, Casalecchio di Reno, Pieffepi, 2007, p. 66
  • Domenico Galeotti, La seconda guerra mondiale sull'Appennino Tosco-Emiliano, Casalecchio di Reno, Tipolito PIEFFEPI, stampa 2003, pp. 41-43
  • I giorni della Linea Gotica. Cronologia degli eventi sull'ultimo fronte di guerra in Italia (Agosto 1944-Aprile 1945), a cura di Gabriele Ronchetti, Bologna, Circolo Culturale Castel D'Aiano, 2005, pp. 29-30
  • La montagna e la guerra. L'Appennino bolognese fra Savena e Reno 1940-1945, a cura di Brunella Dalla Casa e Alberto Preti, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 1999
  • Amedeo Montemaggi, L'offensiva della Linea gotica: autunno 1944, Bologna, Guidicini e Rosa, 1980, p. 126 sgg.
  • Ferruccio Montevecchi, La strada per Imola. Alleati, tedeschi e partigiani sulla linea gotica, settembre - ottobre 1944, Imola, University press Bologna, 1991
  • Percorsi della memoria. 1940-1945: la storia, i luoghi, a cura di Vito Paticchia con la collaborazione di Paolo Zurzolo, Bologna, CLUEB, 2005, pp. 140-141, 248-249
  • Giuseppe Pieraccini, La grande delusione. Romagna: autunno 1944. Frammenti di racconti diretti dell'VIII Armata, del XIII Corpo d'Armata (V Armata statunitense) e delle truppe tedesche in Romagna, Cesena, Il ponte vecchio, 2003, p. 10
  • Gabriele Ronchetti, La Linea Gotica. I luoghi dell'ultimo fronte di guerra in Italia, Fidenza (PR), Mattioli, 2009, p. 14, 89
  • Claudio Silingardi, Alle spalle della linea gotica. Storie, luoghi, musei di guerra e Resistenza in Emilia-Romagna, Modena, Artestampa, 2009, p. 227
  • Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, pp. 47-48
  • Dario Zanini, Marzabotto e dintorni, 1944, Bologna, Ponte nuovo, 1996, pp. 319-321

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