Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1 novembre 1943

Prime esperienze partigiane in Appennino

Sui monti dell'alto Reno si formano le prime bande di partigiani, composte da militari disertori, sfollati, ex prigionieri, giovani in fuga dalle chiamate alle armi della RSI.

Nel mese di ottobre un gruppo di antifascisti bolognesi, guidati da Libero Lossanti (1919-1944), sale nella zona di Vidiciatico con il proposito di stabilirvi una basa partigiana.

Ai primi di novembre si forma in località La Cà, nei pressi di Lizzano in Belvedere, un primo nucleo di combattenti. Esso comprende, oltre a Lossanti, Adriano Brunelli, Monaldo Calari, Rino Gruppioni (Spartaco), Nerio Nannetti, Giancarlo Romagnoli.

La formazione avrà vita molto breve: i "cittadini" hanno scarsa conoscenza del territorio, mancano i rifornimenti e i collegamenti con le altre bande di "ribelli" presenti in zona.

Il 27 novembre la base di Cà Berna sarà identificata e tre partigiani verranno catturati. Tradotti a Bologna nelle carceri di San Giovanni in Monte, Giancarlo Romagnoli, Adriano Brunelli e Lino Formilli verranno fucilati al Poligono di tiro il 3 gennaio 1944.

Una buona parte dei reduci di questo primo gruppo di bolognesi andrà a combattere in Veneto, mentre un'altra parte si rifugerà nella zona di Monte Capra, dove è presente da alcuni mesi un altro gruppo, composto di renitenti alla leva e comandato da Amleto Grazia (Marino). Dalla fusione delle due formazioni nascerà in seguito la 63a Brigata Bolero.

Vita ancor più effimera ha il distaccamento partigiano "Carlo Pisacane", formatosi a metà novembre a Guiglia sull'Appennino modenese. A fine mese esso subirà un imponente rastrellamento tedesco, che costringerà i partigiani a ripiegare a Mongardino, prima di sciogliersi per varie destinazioni, tra il forlivese e il Veneto.

Un terzo gruppo si radunerà sui monti a sud del bacino del Brasimone, ma il tentativo fallirà per le enormi difficoltà ambientali e di rifornimento.

I partigiani di Castiglione dei Pepoli saranno inviati in Romagna, in località Albergo di Cortecchio sul monte Faggiola, dove tra il 10 e il 20 novembre si riunirà, in accordo con il CNL di Riolo Terme, il primo nucleo della futura 36a Brigata Garibaldi, formata soprattutto da combattenti imolesi.

Sull'Appennino rimarranno piccoli gruppi destinati a consolidarsi la primavera successiva: la brigata pistoiese di Gino Bozzi a Poggiolforato, la banda di Alfredo Mattioli (Toscanino) a Monte Cavallo, la banda irregolare di Urio Nanni, quella di Renato Castelli (Toti) e di Ennio Farneti (Slit).

Questi gruppi effettueranno azioni di sabotaggio e di intimidazione dei fascisti locali, operando spesso fuori dal controllo del CLN.

Approfondimenti
  • Antifascismo e resistenza a Casalecchio di Reno. Documenti e testimonianze, a cura di Graziano Zappi (Mirco), Bologna, Libreria Beriozka, 1988, p. 152

  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 71, 366
  • Luigi Arbizzani, Guerra, nazifascismo, lotta di liberazione nel Bolognese, luglio 1943-aprile 1945. Fotostoria, 5. ed., Bologna, Edizioni della Provincia, 2005, pp. 13-14
  • Pier Giorgio Ardeni, Cento ragazzi e un capitano. La brigata Giustizia e Libertà Montagna e la Resistenza sui monti dell'alto Reno tra storia e memoria, con la collaborazione di Francesco Berti Arnoaldi Veli, Bologna, Pendragon, 2014, pp. 36-38, 40, 47, 53-54
  • Mario De Micheli, 7a GAP, 2. ed., Roma, Editori Riuniti, 1971, p. 47
  • Deputazione Emilia Romagna per la storia della Resistenza e della guerra di liberazione, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, vol. 1: Luciano Bergonzini, La lotta armata, Bari, De Donato, 1975, pp. 59-60, 64
  • Mario Facci, Alessandro Borri, Porretta dall'Unità alla Repubblica, 1859-1948. Cronache porrettane, aspetti politico-sociali, i sindaci e i podestà, Porretta Terme, Gruppo di studi alta valle del Reno - Comune, 1998, p. 293
  • Guerra e Resistenza sulla Linea Gotica tra Modena e Bologna, 1943-1945, a cura di Vito Paticchia, Modena, Artestampa, 2006, p. 38
  • Mauro Maggiorani, Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti, le parole. Memorie dell'antifascismo e della Resistenza nel quartiere Savena di Bologna, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2004, pp. 53-54
  • Jean Pascal Marcacci, La battaglia di Monte Belvedere. WW2 Linea Gotica 18-24 febbraio 1945. Nei ritrovamenti sul campo di battaglia, nella memoria e nel riuso civile dei materiali bellici, Imola, Angelini, 2008, p. 27
  • Pro memoria 1943-2000. Cronologia, a cura di Sebastiano Gulisano, Modena, Grafiche Jolly, 2000, p. 36
  • La Resistenza, il fascismo, la memoria. Bologna 1943-1945, a cura di Alberto De Bernardi e Alberto Preti, Bologna, Bononia University Press, 2017, p. 50, 86
  • Giorgio Scarabelli, 25 anni di galera per antifascismo. Dall'aula 4. del Tribunale speciale al lager di Mauthausen. Tranche de vie di un militante comunista, Bologna, Tip. moderna, 1982, p. 70
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 131

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