Umberto Forlani espatria in Russia
Il calzolaio socialista Umberto Forlani (1889-?), sindaco di Borgo Panigale, è aggredito da un gruppo di fascisti ad Anzola Emilia. Reagisce ferendo a morte con un trincetto Teodoro Bencivenni, fascista ventiquattrenne, che morirà il 13 agosto.
A seguito di questa uccisione espatrierà clandestinamente in Russia e verrà condannato in contumacia a 8 anni di carcere.
Dirigerà una cooperativa agricola di fuoriusciti italiani a Tresselisce (Triselice) e prenderà la cittadinanza sovietica.
A Mosca farà parte del Club internazionale degli emigrati, considerato un covo trotzkista. In una lettera dichiarerà di essere diventato bolscevico:
“La mia vita appartiene alla classe degli sfruttati dei paesi capitalisti e qua all'eroico proletariato russo che ha saputo lottare e vincere per la sua liberazione che rappresenta il primo passo per la liberazione di tutti gli sfruttati del mondo intero”.
Ma negli anni Trenta, durante la dittatura staliniana, sarà arrestato e probabilmente finirà la sua vita nel gulag.
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune – ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 355 (data cit.: 4 luglio 1922)
- Nazario Sauro Onofri, Un paradiso infernale. Gli antifascisti bolognesi assassinati e incarcerati nell'URSS di Stalin, Roma, Sapere 2000, 1997, pp. 71, 89-91