Assalto squadrista a Molinella
Alla vigilia della marcia su Roma Molinella subisce “la spedizione punitiva più letale” (Dondi) da parte dei fascisti.
Protagoniste dell'azione, che porta alla distruzione delle sedi delle cooperative e dei partiti di sinistra, sono le squadre comandate da Gino Baroncini (1893-1970), segretario della Federazione dei Fasci della provincia di Bologna.
La spedizione punitiva culmina con l'incendio dell'ufficio comunale di collocamento dei braccianti. Tutto va distrutto, compreso l’edificio. Gli uffici vengono trasferiti nei locali della cooperativa agricola e dell’azienda macchine, che il 29 ottobre saranno a loro volta invasi dagli squadristi.
Il reclutamento della manodopera è al centro della vertenza agraria e del confronto armato in atto tra fascisti e socialisti. Il fascio di Molinella e gli agrari dichiarano il boicottaggio generale della manodopera aderente al locale sindacato confederale.
Il 28 ottobre i dirigenti sindacali Bentivogli, Fabbri Schiassi e Toschi avranno l’ordine di abbandonare il paese entro 48 ore.
In novembre le cooperative di Molinella saranno affidate a un ispettore del Ministero degli Interni.
- Tullio Calori, Molinella. Cronaca e storia, Bologna, Tamari, 1975, p. 117
- Arturo Colombi, Pagine di storia del movimento operaio, Roma, Edizioni di cultura sociale, 1951, p. 212
- Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia, nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta, 1987, vol. 3: Dal Santerno al Reno. I comuni bolognesi, p. 132
- Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 83, 86
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, p. 184, 397