A fuoco la sede del Gruppo Nazionalista: inizia la caccia all'uomo
Nella notte del 4 febbraio va a fuoco la sede del Gruppo Nazionalista e del giornale “La Battaglia”. Per vendetta si apre la caccia all'uomo contro operai e tramvieri.
In diverse vie della città avvengono agguati e bastonature a sangue, seguite, in qualche caso, da ritorsioni contro i fascisti.
In via Lame, gli squadristi picchiano gli abitanti della strada considerati “sovversivi”. Un falegname iscritto al partito repubblicano, Armando Ramazzotti, è ridotto in fin di vita a manganellate sotto casa sua e morirà il 6 febbraio.
La stampa socialista accusa le forze dell'ordine di proteggere gli assalitori. Lo stesso prefetto Mori ne denuncia la mollezza: "Si aggredisce, si bastona, si insulta, si oltraggia ... senza che un solo arresto venga a dimostrare che l'Autorità esiste".
- Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, Bologna, Comune - ISREBO, vol. I, Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, 2005, p. 352
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, p. 303 (data cit.: 5 febbraio)
- Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 130-132
- Antonio Senta, Rodolfo Vittori, Guerra civile. Bologna dal primo dopoguerra alla marcia su Roma (1919-1922), Milano, Zero in condotta, 2024, p. 157