Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

5 ottobre 1919

XVI Congresso Nazionale del Partito Socialista

Dal 5 all'8 ottobre si tiene nel Teatro Comunale di Bologna il XVI Congresso Nazionale del Partito Socialista, che vede prevalere l'ala massimalista di Giacinto Menotti Serrati con 47.966 voti, contro i 14.935 dei riformisti di Costantino Lazzari e i 3.350 dei comunisti di Amedeo Bordiga.

La direzione del partito risulta interamente composta da massimalisti: il romagnolo Nicola Bombacci (1879-1945) è eletto segretario. Ripudiata la tradizione del gradualismo riformista, viene lanciata la parola d'ordine "Fare come Lenin in Russia" e proposta l'adesione del PSI alla Terza Internazionale filosovietica.

E' inoltre adottato lo stesso simbolo del partito bolscevico: falce e martello circondati da spighe di grano. La violenza è accettata come mezzo di lotta politica: si deve "spingere il Proletariato alla conquista violenta del potere politico ed economico", che dovrà essere affidato interamente ai Consigli degli operai e dei contadini.

In una lettera da Mosca, Lenin si congratula per la "brillante vittoria del comunismo".

La linea politica intransigente uscita dal congresso sarà criticata in sede storiografica per la sua inconcludenza. Nel breve periodo aiuterà le lotte contadine, ma porterà anche all’isolamento del partito socialista.

Nicola Bombacci, ex seminarista ed ex maestro elementare di Civitella di Romagna, diventerà comunista dopo la scissione del 1921. Sarà espulso dal PC nel 1927 e aderirà al fascismo nel 1933.

Convinto della capacità del Regime di assicurare il trionfo della giustizia sociale, suo "sogno ardente" della giovinezza, seguirà l'amico Mussolini fino all'ultimo e con lui verrà fucilato a Dongo il 28 aprile 1945.

Approfondimenti
  • Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, pp. 72-73
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, p. 350
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, p. 137 (foto)
  • Mirco Carrattieri, Le forze politiche di fronte al 1917, in: Grande guerra e fronte interno. La svolta del 1917 in Emilia-Romagna, a cura di Carlo De Maria, Bologna, Pendragon, 2018, p. 99
  • Cento e venti anni di storia socialista, 1892-2012, a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, Angelo Molaioli, Firenze, Polistampa, 2012, p. 184, 234
  • Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta edizioni, stampa 1987, vol. I, p. 79
  • Emilio Gentile, E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma, Roma, Bari, GLF editori Laterza, 2012, pp. 10-11
  • Miguel Gotor, L'Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon, Torino, Einaudi, 2019, p. 42
  • I grandi di Romagna. Repertorio alfabetico dei romagnoli illustri dall'Unità d'Italia ad oggi, a cura di Mauro Tedeschini, Bologna, Poligrafici editoriale, 1990, pp. 31-32 (N. Bombacci)
  • Le origini del fascismo in Emilia-Romagna. 1919-1922, a cura di Andrea Baravelli, Bologna, Pendragon, 2022, p. 363, 402
  • Marco Poli, Bologna com'era, Argelato, Minerva, 2020, pp. 198-199
  • Adler Raffaelli, Guerra e liberazione: Romagna 1943-1945, Bologna, Editcomp, 1995, vol. 1: Storiografia, p. 61 (N. Bombacci)
  • La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, pp. 299-300
  • Angelo Tasca, Nascita e avvento del fascismo, a cura di Sergio Soave, Scandicci, La nuova Italia, 1995, p. 140
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