I Sempre pronti per la Patria e per il Re
Costituita nella primavera del 1919, quella dei Sempre pronti per la Patria e per il Re è la prima organizzazione paramilitare della destra politica bolognese in funzione antisocialista.
Il gruppo, formato soprattutto da studenti, è reclutato e addestrato da Dino Zanetti (1897-1956), tenente degli Arditi e mutilato di guerra, già fondatore della Lega latina della gioventù.
Tra i giovani che sfilano con la camicia azzurra, un nastro tricolore e il pugnale tra i denti c'è anche il ginnasiale Leo Longanesi (1905-1957).
Le squadre "sempre pronte" sono, in pratica, il braccio armato dei nazionalisti. Dopo varie azioni e attacchi alle sedi sindacali, si scioglieranno in autunno con la partenza di Zanetti per Fiume, per ricostituirsi come milizia paramilitare il 7 marzo 1920, raccogliendo le varie milizie nazionaliste e i gruppi protagonisti delle azioni antisocialiste dei mesi precedenti.
Nel febbraio-marzo di quell'anno, gli Azzurri sostituiranno i netturbini in sciopero nella raccolta della spazzatura e i portalettere nella distribuzione della posta. I fascisti guarderanno sempre con diffidenza ai Sempre Pronti, considerati dei "damerini" di buona famiglia.
Nel maggio 1923 Zanetti aderirà al fascismo e coinfluirà ufficialmente nel PNF. Distaccatosi da Mussolini dopo il 25 luglio 1943, sarà condannato dal Tribunale speciale di Ferrara della RSI.

- a Bologna nel primo dopoguerra
- Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, p. 105
- Mirco Carrattieri, Le forze politiche di fronte al 1917, in: Grande guerra e fronte interno. La svolta del 1917 in Emilia-Romagna, a cura di Carlo De Maria, Bologna, Pendragon, 2018, p. 104
- Guido Crainz, Padania. Il mondo dei braccianti dall'Ottocento alla fuga dalle campagne, Roma, Donzelli, 1994, p. 180
- Lorenzo Fiamma, Sempre pronti per la patria e per il re. La storia dell'Associazione Nazionalista Italiana attraverso le medaglie ed i distintivi, 1910-1923, s.l., a cura dell'autore, 2017
- Mimmo Franzinelli, Squadristi. Protagonisti e tecniche della violenza fascista. 1919-1922, Milano, Mondadori, 2003, pp. 274-275
- Leo Longanesi (1905-1957): editore, scrittore, artista, a cura di Giuseppe Appella, Paolo Longanesi, Marco Vallora, Milano, Longanesi, 1996, p. 212
- Le origini del fascismo in Emilia-Romagna, 1919-1922, a cura di Andrea Baravelli, Bologna, Pendragon, 2022, pp. 167-168, 400-401
- Annalisa Padovani, Stefano Salvatori, Cronaca del nazionalismo e del fascismo a Bologna dal 1918 al 1923. Nomi, fatti, luoghi, Bologna, Tinarelli, 2011, pp. 47, 84-85, 103
- Marco Saluppo, Sempre pronti per la patria e il re. Il nazionalismo nel Mezzogiorno d'Italia. Il caso del Molise, 1910-1923, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2021
- Antonio Senta, Rodolfo Vittori, Guerra civile. Bologna dal primo dopoguerra alla marcia su Roma. (1919-1922), Milano, Zero in condotta, 2024, p. 29
- Ivan Spada, Il fascismo a Bologna. Storia delle camicie nere all'ombra delle due torri (1919-1945), Roma, Red Star Press, 2021, pp. 259-260 (D. Zanetti)