La Lega delle famiglie dei prigionieri di guerra
Su modello della Union des familles de disparus francese si costituisce a Bologna in Palazzo Pepoli la Lega Nazionale fra le famiglie dei prigionieri di guerra e dispersi. Il suo obiettivo è soccorrere i soldati detenuti nelle carceri nemiche e ricercare i militari di cui non si hanno più notizie.
Il lavoro è organizzato in tre schedari: uno alfabetico generale, uno in ordine numerico e uno che elenca i reggimenti dei dispersi e gli eventi all'origine della loro scomparsa.
Il governo italiano e il Comando supremo dell'esercito hanno un atteggiamento ostile nei confronti dei prigionieri, ritenuti uomini vili e probabili disertori, indegni quindi di aiuto.
Nonostante gli ostacoli posti talvolta dalle autorità, le famiglie tentano in qualche modo di soccorrere i loro congiunti. La Lega è molto importante per la spedizione di pacchi contenenti beni di prima necessità e per lo scambio di corrispondenza.
L'attività continuerà anche dopo l'armistizio, con ricerche nei manicomi e nei luoghi di sepoltura provvisori situati nelle zone di combattimento.
- I prigionieri di guerra italiani negli imperi centrali e la funzione di tutela della Croce Rossa italiana, a cura di Costantino Cipolla, Milano, Angeli, 2020, pp. 176-177
- Statuto della Lega delle famiglie dei prigionieri di guerra, Bologna, Poligrafici riuniti, 1918
- Le vittime della grande guerra e il ruolo della Croce Rossa Italiana, a cura di Costantino Cipolla e Susanna Vezzadini, Milano, Angeli, 2018, pp. 91-92