Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

28 agosto 1914

Uno spaccio comunale contro il carovita

L'Amministrazione comunale decide di aprire spacci per la vendita calmierata di generi alimentari, in reazione al vertiginoso aumento dei prezzi seguito allo scoppio della guerra mondiale.

Il 5 ottobre è aperto il primo negozio sotto il voltone del Podestà: alcuni uscieri del comune vendono uva praticamente a prezzo di costo, circa 20 centesimi al chilo, tra le "ostinate insolenze dei fruttivendoli".

Dopo l'uva seguiranno altri generi (pane, farina, mele, riso, ecc.) a prezzi notevolmente inferiori a quelli dei privati. Pane e farina rimarranno a lungo i generi base: nel 1915 costituiranno l'85% degli introiti.

La somma per l'avvio dell'operazione è presa in prestito dalle casse comunali. Il sindaco ne ha informato la giunta, ma non il consiglio e questo provoca grandi polemiche.

I "negozi di Zanardi" hanno comunque grande successo: la gente non ha paura di fare lunghe file, pur di avere prodotti di buona qualità e a basso prezzo.

Di fronte alle contestazioni dell'opposizione il Sindaco incarica il prof. Leone Bolaffio di trovare una veste giuridica a questa attività. Entro un anno viene creata una Associazione di Consumatori di cui fa parte la Società Operaia.

L'intento del Comune è di costituire, in collaborazione con la Provincia, le Opere pie, gli istituti di credito e le cooperative, un Ente Autonomo capace di vivere "di vita propria", con una forte componente dei consumatori nel consiglio di amministrazione.

Lo scopo dell'Istituto Autonomo per i Consumi è di fornire a basso prezzo i prodotti "di cui è indiscutibile il carattere di elementare bisogno". Nel 1920 i punti vendita comunali saranno 21, più alcuni magazzini per la vendita di scarpe e tessuti.

Approfondimenti
  • Pietro Alberghi, Il fascismo in Emilia Romagna. Dalle origini alla marcia su Roma, Modena, Mucchi, 1989, p. 54
  • Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel Bolognese, 1919-1945, vol. 1., Nazario Sauro Onofri, Bologna dall'antifascismo alla Resistenza, Bologna, Comune-ISREBO, 2005, pp. 118-119
  • Bologna. La cooperazione, Milano, EDIT-Ambrosiana, 1990ca, p. 76
  • Cultura e sport a Bologna negli anni della Grande Guerra 1915-1918, a cura di Paola Furlan, Bologna, Persiani, 2017, p. 20 (data cit.: 26 agosto)
  • Fabio Degli Esposti, La grande retrovia in territorio nemico. Bologna e la sua provincia nella Grande Guerra (1914-1918), Milano, Edizioni Unicopli, 2017, pp. 479-481
  • Gaetano Miti, Bologna il comune bottegaio: dai negozi di Zanardi all'Ente dei Consumi, Bologna, Patron, 2015, p. 33 sgg.
  • Paola Furlan e Marco Poli, Nacquero presto i negozi Zanardi, in "Bologna incontri. Mensile dell'Ente provinciale per il turismo di Bologna", 5 (1984), pp. 38-40
  • Nazario Sauro Onofri, Francesco Zanardi sindaco di Bologna, in Francesco Zanardi. Storia di un socialista dall'Ottocento alla Repubblica, atti del Convegno di studi, Mantova, 5 ottobre 1991, pp. 142-143
  • Nazario Sauro Onofri, La grande guerra nella città rossa. Socialismo e reazione a Bologna dal 1914 al 1918, Milano, Edizioni del Gallo, 1966, p. 157 sgg.
  • Pane e alfabeto. Francesco Zanardi sindaco socialista di Bologna (1914-1919), a cura di Marco Poli, Bologna, Costa, 2014, pp. 62-65, 144 (data cit.: 26 agosto 1914)
  • Alberto Preti, Cinzia Venturoli, Il Comune socialista (1914-1920), in: Storia di Bologna, a cura di Renato Zangheri, Bologna, Bononia University Press, 2013, vol. 4., tomo 2., Bologna in età contemporanea 1915-2000, a cura di Angelo Varni, p. 10
  • Vera Zamagni, L'economia, in Renato Zangheri, Bologna, Roma (ecc.), Laterza, 1986, p. 271 e sgg.
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