Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1910

Crevalcore in stato d'assedio per lo sciopero dei barrocciai

"Venne la cavalleria e circondò il paese. I barocciai presero i barocci, li portarono nella piazza, poi tirarono via le ruote e fecero come le barricate contro la cavalleria".

Crevalcore è un paese agricolo della bassa bolognese. All’inizio del ‘900 ha circa 12.000 abitanti. Per la scarsità del lavoro e l'aumento della popolazione, da trent'anni molte famiglie emigrano in America. 

Secondo un rapporto del Questore di Bologna al Prefetto del 1901 "queste popolazioni agricole vengono per amore o per forza avvinte tutte al socialismo"

Sono nate forme di solidarietà collettiva come la Società Cooperativa di Consumo (1874) e la Società di Mutuo Soccorso fra Artigiani ed Operai (1883). Nel 1906 il Partito socialista ha conquistato il municipio.

Ad eccezione dei braccianti inquadrati nella Federterra, dal punto di vista sindacale la grande maggioranza dei lavoratori di Crevalcore aderisce alla succursale della vecchia camera sindacale anarchica.

Dal 1909 in paese si svolgono vari scioperi promossi dalle organizzazioni socialiste, per il rifiuto dei padroni a concedere aumenti salariali.

Nel 1910 scoppia un'agitazione, che dura sei mesi, per il riconoscimento dell'ufficio di collocamento del sindacato birocciai, una categoria di lavoratori che versa in condizioni economiche particolarmente drammatiche.

A guidare la loro lotta è Attilio Sassi detto Bestione (1876-1957), sindacalista anarchico originario di Castel Guelfo. Al suo rientro in Italia dopo una lunga permanenza in Sudamerica, è stato inquadrato dalla Prefettura di Bologna come "ribelle, maleducato, molto intelligente e di discreta cultura”.

Anche a Crevalcore si distingue "per la sua instancabile attività di organizzatore, di pubblicista, di conferenziere". E' conosciuto "per il modo irruente di arringare la folla durante i comizi"

La risposta dell'autorità al persistere dello sciopero è la messa in stato d'assedio di Crevalcore per una settimana, con l'invio di un reparto di cavalleria a reprimere ogni agitazione. 

Per opporsi ai gendarmi i barrocciai portano in piazza i loro carri e li usano per farne barricate. Una analoga protesta avviene, in questo stesso periodo, a Castel San Pietro.

Approfondimenti
  • Dal Santerno al Panaro. Bologna e i comuni della provincia nella storia nell'arte e nella tradizione, a cura e coordinamento di Cesare Bianchi, Bologna, Proposta edizioni, stampa 1987, vol. 1: Da Bologna a Modena, p. 326
  • Fabrizio Giulietti, Storia degli anarchici italiani in età giolittiana, Milano, Angeli, 2012, p. 295
  • Tomaso Marabini, Giorgio Sacchetti, Roberto Zani, Attilio Sassi detto Bestione. Autobiografia di un sindacalista libertario (1876-1957), a cura di Gorgio Sacchetti, Milano, Zero in condotta, 2008, pp. 112-113, 130
  • La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, vol. 1., a cura di Luciano Bergonzini, 1967, p. 435
  • Giorgio Sacchetti, Ligniti per la patria. Collaborazione, conflittualità, compromesso. Le relazioni sindacali nelle Miniere del Valdarno superiore, 1915-1958, Roma, Ediesse, 2002, p. 91
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