Elezioni politiche
Dopo la dura battaglia parlamentare sulle leggi eccezionali volute dal capo del governo Luigi Pelloux (1839-1924), il 18 maggio la Camera dei Deputati viene sciolta.
Alle elezioni politiche che si tengono dal 3 al 10 giugno, presentate dal generale come un pronunciamento “pro o contro le istituzioni”, la sinistra democratica ottiene 95 seggi. 32 sono gli eletti del Partito Socialista.
Degli otto collegi di Bologna, due sono conquistati dai socialisti e altri due dall'opposizione costituzionale.
Nel collegio di Budrio viene nuovamente eletto Andrea Costa (1851-1910), che opta per il collegio di Imola, lasciando il posto a Leonida Bissolati (1857-1920), personaggio di rilievo del Partito socialista ed ex direttore dell' "Avanti!".
- Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, pp. 92-93
- Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, p. 120
- Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 42
- Su, compagni, in fitta schiera. Il socialismo in Emilia-Romagna dal 1864 al 1915, a cura di Luigi Arbizzani, Pietro Bonfiglioli, Renzo Renzi, Bologna, Cappelli, 1966, p. 208 (ill.)