Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

28 giugno 1896

La scalinata del Pincio e il giardino della Montagnola

Scalinata del Pincio, P.za XX Settembre, 40121 Bologna BO

Il re Umberto I e la regina Margherita inaugurano, alla presenza di una folla incontenibile, la scenografica scalinata di accesso alla Montagnola, progettata da Tito Azzolini (1837-1907) e Attilio Muggia (1850-1936).

Iniziati nel 1893 per impulso del sindaco Dallolio, i lavori sono proseguiti per tre anni senza interruzione, impiegando in media 100-150 operai al giorno. La terra scavata è servita a colmare le fosse della cerchia muraria, tra porta S. Isaia e porta Lame.

Nel suo complesso il “Pincetto” - così detto da chi ha invano avversato il costoso impegno comunale - si compone di tre parti: le scalee, il portico su via Indipendenza e il porticato lungo le mura. Il corpo centrale è formato da due fronti sovrapposti, con in cima una terrazza panoramica accessibile da scalee laterali.

Il fronte principale è decorato da due bassorilievi: Bologna docet di Arturo Colombarini e Bologna Libertas di Ettore Sabbioni. Al centro una fontana, eseguita da Diego Sarti (1859-1914) e Pietro Veronesi, su disegno di Muggia e Azzolini, rappresenta una ninfa assalita da una piovra.

Sarà chiamata volgarmente "la moglie del Gigante", cioè del Nettuno, e Giosue Carducci le dedicherà un famoso sonetto.

Sul secondo fronte, che sostiene il giardino, sono altri tre bassorilievi, con temi storici legati al luogo: Il ritorno dalla vittoria della Fossalta di Pietro Veronesi, La cacciata degli Austriaci di Tullo Golfarelli (1852-1928) - con la "santa canaglia", che "si getta a corsa contro i fucili spianati dagl'invasori della Patria" (Pascoli) - e La distruzione della rocca di Galliera di Arturo Orsoni.

In fondo al passaggio su via Galliera sarà costruito, tre anni dopo, il palazzo Maccaferri, sede del café chantant Eden. La scalinata è corredata di 72 candelabri in ghisa a sei o quattro lampioni. Le gradinate sono unite ai parapetti da bordi di marmo, che spesso saranno usati dai marmocchi come scivoli (sblisgàn).

Il giardino della Montagnola è trasformato in senso più aristocratico. Al centro è collocata la grande fontana,  corredata di cinque gruppi di statue con animali e sirene, già utilizzata per l'Esposizione emiliana del 1888.

Nella ricostruzione del 1896 viene in parte stravolto il disegno originale di Diego Sarti: la vasca non è più a forma di ellisse, ma rotonda e il bordo non è più rilevato e ondulato.

I gruppi plastici sono allontanati dal perimetro del bacino e scollegati tra loro. Le tartarughe, in origine arrampicate sul bordo, sono riunite attorno al getto d'acqua centrale. In un riadattamento successivo saranno ridotte da quattro a tre.

Approfondimenti
  • Luca Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna. Alla scoperta della "dotta" lungo un viaggio nei suoi luoghi simbolo, Roma, Newton Compton, 2019, pp. 230-232
  • Giancarlo Benevolo, La formazione della Montagnola e il giardino pubblico, in: Ricerche sulla Montagnola di Bologna. Le fortezze papali, le ghiacciaie, i rifugi antiaerei, a cura di Giancarlo Benevolo e Massimo Brunelli, San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2013, pp. 43-45
  • Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Patron, 1986, pp. 49-56, 135-137
  • G. Bernabei, G. Gresleri, S. Zagnoni, Bologna moderna, 1860-1980, Bologna, Patron, 1984, pp. 50-51
  • Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, p. 251
  • Bologna visitata in bicicletta, a cura del del Monte Sole Bike Group, Ozzano Emilia, Arti Grafiche Reggiani, 1999, pp. 152-153
  • Anna Brini, Palazzo Maccaferri, in: Il torrente sconosciuto. Il percorso completo dell'Aposa e delle sue pertinenze dalle sorgenti sino al ventre della città e oltre, fotografie di Massimo Brunelli, testi di Angelo Zanotti e Anna Brini, San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2012, pp. 28-35
  • Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa, 2000, pp. 72-75
  • Cento anni sono un giorno. 1893-1993. Il centenario della Camera del Lavoro di Bologna nelle immagini dell'archivio storico, s.l., Musea, 1993, p. 16 (6 aprile 1893: posa della prima pietra dei lavori)
  • Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni aldine, 1950, vol. 1., pp. 203-214
  • Alessandro Cervellati, Bologna al microscopio, Bologna, Edizioni Aldine, 1957, vol. 4., p. 195-197 (la sirena del Sarti detta "la moglie del gigante")
  • Una città italiana. Immagini dell'Ottocento bolognese, a cura di Franco Cristofori, Bologna, Alfa, 1965, p. 22
  • Giuseppe Coccolini, L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti, Bologna, Re Enzo, 2002, p. 158
  • Carlo Colitta, Bologna rovistata, Bologna, Tecnoprint, 1993, p. 157 (la sirena cit.)
  • Claudia Collina, Sicuramente europei. Linguaggi visivi e temi unitari a Bologna e Ferrara, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 99
  • Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 167 (D. Sarti)
  • Tiziano Costa, Marco Poli, La Montagnola. Fotoracconto di un luogo nobile di Bologna, Bologna, Costa, 2001, pp. 29-33
  • Diego Sarti, tra Eros e Thanatos. Rivivono le statue al Pincio della Montagnola, in: "Art journal", 2 (2004), pp. 36-37
  • Expo Bologna 1888. L'Esposizione Emiliana nei documenti delle Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, a cura di Benedetta Basevi, Mirko Nottoli, Bologna, Bononia University Press, 2015, pp. 11-12
  • Erica Landucci, Passeggiata nel Liberty Bolognese, Bologna, Paolo Emilio Persiani, 2020, p. 78, 112
  • Valeria Lenzi Bonfiglioli, Sight-walking. Bologna dalla parte della città in 10 facili e interessanti itinerari guidati, Maserà di Padova, Tamari Montagna Edizioni, 2012, pp. 227-228 (La moglie del Nettuno), 230-231
  • Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna. Architettura, arti applicate e grafica, pittura e scultura, retrospettiva di Roberto Franzoni, Adolfo De Carolis e Leonardo Bistolfi, prima indagine sull'art-déco, marzo-maggio 1977, Bologna, Grafis, 1977. pp. 201-202 (fontana della Ninfa di D. Sarti), 213 (D. Sarti, T. Golfarelli), 219-227 (foto)

  • Paolo Lipparini, Attilio Muggia e via dell'Indipendenza: il progetto alternativo, in: "Strenna storica bolognese", 2001, pp. 297-305
  • Paolo Lipparini, Ingegneria-architettura. La conciliazione improbabile di Attilio Muggia, in: Anna Taddei, L'allargamento di via Rizzoli. I temi del dibattito, in: Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 163-173
  • Paolo Lipparini, Ingegneria-architettura. La conciliazione improbabile di Attilio Muggia, in: Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 163-173
  • Alberto Menarini, Athos Vianelli, Bologna per la strada. Leggende e curiosità, Bologna, Tamari, 1973, p. 55
  • Alberto Menarini, Athos Vianelli, Bologna per la strada. Leggende e curiosità. Seconda serie, Bologna, Tamari, stampa 1976, pp. 83-84
  • Monumenti tricolori. Sculture celebrative e lapidi commemorative del Risorgimento in Emilia e Romagna, a cura di Orlando Piraccini, Bologna, Editrice Compositori, 2012, pp. 93-94, (T. Golfarelli) 101-102
  • Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, p. 380 (T. Azzolini)
  • Pier Paola Penzo, Identità municipale, sentimento nazionale e trasformazioni urbane. Bologna, Ferrara e Ravenna 1859-1911, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, p. 154
  • La Piazzola. 1390-1990. Il mercato, la città, a cura di Simonetta Raimondi, Bologna, Grafis, 1990, pp. 62-64
  • Fabio e Filippo Raffaelli, Il Nettuno si racconta. Quattro secoli di vicende romanzesche, dai papi a Napoleone, da Garibaldi ai nostri giorni, visti con gli occhi del Gigante, Bologna, Grafica editoriale, 1989, pp. 150-154
  • Ricerche sulla Montagnola di Bologna. Le fortezze papali, le ghiacciaie, i rifugi antiaerei, a cura di Giancarlo Benevolo e Massimo Brunelli, San Giovanni in Persiceto, Maglio, 2013, pp. 43-45
  • Via Indipendenza. Sviluppo urbano e trasformazioni edilizie dall'Unità d'Italia alla Seconda guerra mondiale, a cura di Maria Beatrice Bettazzi, Elda Brini, Paola Furlan, Matteo Sintini, Bologna, Paolo Emilio Persiani, 2017, p. 53

  • Athos Vianelli, Bologna dimensione Montagnola, Bologna, Tamari, 1975, pp. 36-44
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