Eccidio di Conselice e lotte per il lavoro nella Bassa
A Conselice (RA) i soldati fanno fuoco contro un gruppo di risaiole in sciopero per l'aumento del salario e di braccianti disoccupati che chiedono l'avvio di lavori pubblici.
Muoiono la giovane mondina Albina Belletti, la risaiola Annunciata Felicetti e il sarto Francesco Tabanelli. I manifestanti uccisi o feriti risulteranno quasi tutti colpiti alle spalle, mentre fuggivano.
Per tutto il mese di maggio le agitazioni divampano nella provincia di Bologna. Il 27 maggio scioperano le risaiole di Molinella. I braccianti di Medicina si oppongono all'arrivo nel comune di molti disoccupati della provincia di Ravenna.
Altri scioperi scoppiano ad Altedo, Cà de Fabbri, Minerbio, Bentivoglio e coinvolgono gli avventizi esclusi dai lavori in risaia. La situazione sociale è a tal punto grave che i sindaci la dichiarano fuori controllo.
Una testimonianza della fame che perseguita i braccianti della Bassa è offerta dal dottor Ferdinando Morandi al processo per i fatti di Conselice.
- Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, pp. 37-38
- La storia d'Italia, Roma, La Biblioteca di Repubblica, 2005, vol. 25, Cronologia, p. 187
- Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., Bologna in età contemporanea, tomo 1., 1796-1914, a cura di Aldo Berselli e Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 341
- Su, compagni, in fitta schiera. Il socialismo in Emilia-Romagna dal 1864 al 1915, a cura di Luigi Arbizzani, Pietro Bonfiglioli, Renzo Renzi, Bologna, Cappelli, 1966, pp. 138-139