Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

29 ottobre 1882

La prima volta dei socialisti: Andrea Costa eletto deputato

Le elezioni politiche di ottobre presentano un mutamento del meccanismo elettorale. La nuova legge ammette al voto gli uomini, che abbiano compiuto 21 anni, sappiano leggere e scrivere e paghino un censo di 19,80 lire.

Il numero degli elettori aumenta notevolmente, oltrepassando i due milioni (comunque meno del dieci per cento della popolazione complessiva).

Nei mesi precedenti le elezioni i moderati, capeggiati da Minghetti, corteggiano la sinistra liberale per un'alleanza soprattutto in Romagna, dove si temono gli effetti destabilizzanti dell'allargamento del suffragio.

In settembre a Bologna i liberali progressisti rifiutano la "politica dell'equivoco", che vuole l'accordo con i moderati sotto l'insegna dell'Unione monarchica.

La loro scelta strategica è per una "intelligenza elettorale" tra i due gruppi della sinistra, quella costituzionale progressista e quella repubblicana democratica.

Pur non realizzandosi una vera alleanza - l'Associazione democratica bolognese convergerà invece con l'Unione democratica romagnola - non vi saranno comunque grosse spaccature.

Le liste progressista e democratica avranno a Bologna tre candidati su quattro in comune, Ceneri, Marescalchi e Zanolini, che risulteranno eletti, mentre i moderati riusciranno a mandare alla Camera il solo Minghetti.

A questa tornata elettorale partecipano per la prima volta anche i socialisti, in unità con le forze democratiche di sinistra.

A Imola il locale Comitato elettorale democratico candida Quirico Filopanti, Aristide Venturini e Andrea Costa. L'ex leader anarchico tiene un applaudito comizio nel teatro comunale di Budrio "stipato di gente" .

La lotta elettorale si svolge con entusiasmo: per la prima volta il "verbo socialista" viene diffuso nelle campagne, fino ad ora estranee agli avvenimenti politici delle città.

Costa non viene eletto per pochi voti a Budrio, ma riesce a Ravenna, con 3.654 voti: è il primo deputato socialista al parlamento italiano.

La sua elezione suscita grandi polemiche soprattutto tra i suoi ex compagni anarchici: Carmelo Palladino parla di "diserzione", Emilio Covelli lo definisce un "rinnegato", che ha accettato di essere "triumviro della democrazia".

Alla Camera Costa si batterà contro le persecuzioni politiche, per la riforma della legge comunale e provinciale, per l'allargamento del suffragio universale, per una legge sugli infortuni sul lavoro e sul lavoro minorile, contro la guerra coloniale.

Sarà più volte processato e condannato. Per due volte, nel 1887 e nel 1889, la Camera voterà l'autorizzazione a procedere contro di lui.

Approfondimenti
  • Andrea Costa e il governo della città. L'esperienza amministrativa di Imola e il municipalismo popolare 1881-1914, a cura di Carlo De Maria, Reggio Emilia, Diabasis, 2010, pp. 48-49
  • Luigi Arbizzani, Ideali e istituti nuovi nella cultura contadina post-unitaria (1859-1945), in: Strutture rurali e vita contadina, Bologna, Federazione delle Casse di Risparmio, 1977 (collana Cultura popolare nell'Emilia Romagna), p. 228
  • Luigi Arbizzani, Le lotte bracciantili alla fine del XIX secolo e gli inizi del socialismo nelle campagne, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1987-1991, vol. V, pp. 82-84
  • Luigi Arbizzani, Sguardi sull'ultimo secolo. Bologna e la sua provincia, 1859-1961, Bologna, Galileo, 1961, pp. 58-59
  • Alessandro Aruffo, Breve storia degli anarchici italiani. (1870-1970), Roma, Datanews, 2004, p. 55

  • Roberto Balzani, Giancarlo Mazzuca, Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (e della sua idea) da Giulio Cesare a oggi, Argelato, Minerva, 2016, p. 173
  • Ugo Bellocchi, Il Resto del Carlino, giornale di Bologna, Bologna, Il Resto del Carlino, 1973, p. 12
  • Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, p. 114
  • Cento e venti anni di storia socialista, 1892-2012, a cura di Gennaro Acquaviva, Luigi Covatta, Angelo Molaioli, Firenze, Polistampa, 2012, p. 132
  • Clero e partiti a Bologna dopo l'Unità, con prefazione di Umberto Marcelli, Bologna, Sezione arti grafiche Istituto Aldini-Valeriani, 1968, pp. 110-111
  • Dalla guerra al boom. Territorio, economia, società e politica nei comuni della pianura orientale bolognese, vol. 2: Mirco Dondi, Tito Menzani, Le campagne. Conflitti, strutture agrarie, associazioni, San Giovanni in Persiceto, Aspasia, 2005, p. 42
  • Vittorio Emiliani, Libertari di Romagna. Vite di Costa, Cipriani, Borghi, Ravenna, Longo, 1995, p. 15 (data cit.: 1881)
  • Giuseppe Pittano, Carla Xella, I giorni di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Bologna, Cappelli, 1978, p. 235
  • Alberto Preti, Democrazia e sviluppo industriale in Emilia-Romagna. Contributo alla storia della realtà regionale fra Ottocento e Novecento, Imola, University press Bologna, 1984, pp. 95-96
  • Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 112
  • Giampaolo Venturi, Episcopato, cattolici e comune a Bologna, 1870-1904, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1976, p. 161
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