Raffaele Belluzzi e altri bolognesi a Mentana
Il 3 novembre a Mentana avviene l'epilogo della campagna di guerra per la liberazione di Roma, l'ultima combattuta dai garibaldini sul suolo italiano.
Sfuggito in modo rocambolesco all'esilio forzato di Caprera, il generale Garibaldi è sbarcato in ottobre sulla terraferma, puntando poi con un contingente di volontari ai confini dello Stato pontificio.
Il 23 ottobre c'è stato lo scontro di Villa Glori e il 28 una vera e propria battaglia contro i papalini a Monterotondo, conquistata e tenuta dai volontari. La strada per Roma è però sbarrata e l'insurrezione della città fallita.
Nello scontro di Mentana, che provoca 270 morti e numerosi feriti, i soldati pontifici, coadiuvati da un corpo francese armato di micidiali fucili a retrocarica Chassepots, hanno la meglio sui volontari diretti a Tivoli, dove è previsto lo scioglimento della Legione garibaldina.
Non date lacrime nè fiori
a la memoria
de gl’italiani morti per Roma.
I re li hanno traditi e uccisi
il papa li ha maledetti
le turbe schiave li han rinnegati o compianti
... (G. Carducci)
Alcuni volontari feriti e "bisognosi di cura" giungeranno pochi giorni dopo a Bologna e saranno curati amorosamente dal prof. Francesco Rizzoli.
Alla campagna di Garibaldi nell’Agro romano partecipano diversi democratici bolognesi, quali Quirico Filopanti, protagonista a Monterotondo, Torquato Uccelli, suo amico e delegato della Società Operaia al Congresso di Ginevra, Vincenzo Caldesi, già volontario nella spedizione dei Mille e l’avvocato Giuseppe Ceneri, leader dell’Unione democratica, "nobilissimo per cuore, d’ingegno eletto, chiaro per fatti egregi". Quest’ultimo, tuttavia, dovrà rinunciare quasi subito per motivi personali.
Il maggiore Cesare Martinelli di Altedo, combattente a Bezzecca e in tutte le guerre d’indipendenza, morirà il 6 novembre per le ferite riportate.
Tra gli eroi di Mentana vi è anche Raffaele Belluzzi (1839-1903), comandante della compagnia bolognese, che sull'evento pubblicherà il volume Notizie dei bolognesi morti e feriti, stampato presso la Società Tipografica dei Compositori.
Dal 1870 lascerà le armi e si dedicherà all’insegnamento e all’educazione. Sarà fondatore e primo direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, oltre che presidente, come Filopanti, della Società Operaia e promotore della Lega per l’Istruzione del Popolo.

- litografia - Museo del Risorgimento (BO)

- Lucca

- Monumento a Garibaldi - Pisa - part.

- caduto a Mentana

- particolare

- Ferrara
- Roberto Balzani, Giancarlo Mazzuca, Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (e della sua idea) da Giulio Cesare a oggi, Argelato, Minerva, 2016, p. 163
- Raffaele Belluzzi, Notizie dei bolognesi morti e feriti, Bologna, Società Tipografica dei Compositori, 1869
- Luigi Bortolotti, I comuni della provincia di Bologna nella storia e nell'arte, Bologna, Tip. S. Francesco, 1964, p. 290
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 3., p. 500
- Una città italiana. Immagini dell'Ottocento bolognese, a cura di Franco Cristofori, Bologna, Alfa, 1965, p. 180
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 4: 1861-1870, p. 1016
- Sergio Sabbatani, Le ferite di Garibaldi, in: "Le infezioni in medicina", 4 (2010), pp. 274-287
- Giovanni Spadolini, L'Italia repubblicana, Roma, Newton Compton, 1988, p. 204, 207 (ill.)
- Fiorenza Tarozzi, Un uomo, la sua città. Raffaele Belluzzi e la Bologna del secolo scorso, in: Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa, 2000, pp. 9-25