Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1865

L' Officina meccanica De Morsier

L' “Officina meccanica e fonderia in Bologna”, con sede dal 1853 a Castel Maggiore, è acquistata nel 1865 dagli ingegneri svizzeri Edoardo De Morsier e Giovanni Mengotti, che nel 1867 trasferiscono la produzione a Bertalia.

Il motivo principale è "lo sviluppo sempre maggiore delle industrie" e la diffusione delle macchine agricole di cui la ditta è produttrice, in particolare quelle destinate ai primi zuccherifici.

E' costruito un grande stabilimento meccanico per la costruzione dei motori a vapore e idraulici e di tutti i tipi di macchine e meccanismi di trasmissione.

Nel 1877 la fabbrica impiegherà 300 operai. Da quell'anno l'ing. Edoardo De Morsier rimarrà il solo proprietario.

Negli anni 1879-1880 la fabbrica costruirà 60 copie di una trebbiatrice e locomobile di tipo economico, molto adatta ai piccoli agricoltori.

A causa di una “mal curata gestione finanziaria e amministrativa” e di eccessivi investimenti in manodopera, piuttosto che in macchine e impianti aggiornati, la De Morsier (o Demorsier) vivrà negli anni Ottanta una fase critica.

Nel 1893 la ditta sarà acquisita dalla Società Italo-Svizzera e, con nuovi capitali svizzeri e torinesi, continuerà la specializzazione nelle trebbiatrici. Produrrà inoltre caldaie a vapore, sistemi speciali per cartiere e macchine per alzamento acqua.

Nella produzione della fabbrica si imporrà un modello di tipo americano di notevoli dimensioni, adatta alle grandi aziende fondiarie.

Il trebbiatore con locomobile a vapore era stato introdotto a Bologna nel 1856 dal prof. Botter, direttore del giornale di agricoltura "L'incoraggiamento". Aveva subito avuto grande successo, tanto che due anni più tardi se ne contavano già una dozzina nel territorio provinciale.

Approfondimenti
  • Aurelio Alaimo, L'organizzazione della città. Amministrazione comunale e politica urbana a Bologna dopo l'unità (1859-1889), Bologna, Il mulino, 1990, p. 27
  • Aldini Valeriani. Storia di una grande scuola bolognese, a cura del Consiglio direttivo A.L.I.A.V., San Giovanni in Persiceto, Litografia Persicetana, 2012, p. 118
  • Archeologia industriale in Emilia Romagna Marche, a cura di Giorgio Pedrocco e Pier Paolo D'Attorre, Cinisello Balsamo, Pizzi, 1991, (foto) p. 136
  • Atlante bolognese. Dizionario alfabetico dei 60 comuni della provincia, Bologna, Poligrafici Editoriali, 1993, p. 113
  • Milana Benassi Capuano e Maria Angela Neri, Oltre i cancelli... al Reno, Bologna, Istituto Comprensivo n. 1, 2010, p. 108
  • Comune di Bologna, Macchine, scuola, industria. Dal mestiere alla professionalità operaia, Bologna, Il mulino, 1980, pp. 154 sgg.
  • Imparare la macchina. Industria e scuola tecnica a Bologna, a cura di Roberto Curti e Maura Grandi, Bologna, Compositori, 1998, p. 63
  • L'industria a Bologna, Bologna, Associazione degli Industriali della Provincia di Bologna, 1976, pp. 82-85
  • Alberto Preti, La vita economica bolognese nel cinquantennio post-unitario, in: ... E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, pp. 52-53
  • Giancarlo Roversi, La tromba della fama. Storia della pubblicità a Bologna, Casalecchio di Reno, Grafis - Bologna, Banca Popolare di Bologna e Ferrara, 1987, p. 345 (ill.)
  • La ruota e l'incudine. La memoria dell'industria meccanica bolognese in Certosa, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Martorelli, Bologna, Minerva, 2016, p. 33
  • Vera Zamagni, L'economia, in Renato Zangheri, Bologna, Roma, ecc., Laterza, 1986, p. 261
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