Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

1863

Nuove sale alla Certosa

L'ing. Coriolano Monti cura l'ampliamento del cimitero della Certosa, completando la Sala Gemina e costruendo la Galleria a tre navate. In quest'ultima predispone uno spazio che impressiona il visitatore, attraverso l'uso dell'ordine ionico di proporzioni insolite e lo sprofondamento del piano di calpestio, che obbliga alla visione dal basso all'alto delle cappelle.

La Galleria a tre navate è l'unica che l'ingegnere può erigere "senza le pastoie di dover acconciare il proprio disegno ad edifici già esistenti". Essa infatti sorge sul luogo dove erano la pescheria e il vigneto dell'antico monastero.

Ne risulta un ambiente complesso, biassiale, con la volta a botte nella navata centrale e il soffitto piano nelle laterali, una cupola emisferica nell'incrocio col transetto, anch'esso a tre navate, con la luce filtrante dall'alto. La struttura rappresenta "un arricchimento delle matrici neoclassiche", da Adam a Piranesi.

La sala Gemina è un ambiente simmetrico, illuminato da grandi lunette e scandito da colonne e lesene ioniche. Il progetto originario è di Luigi Marchesini, cui si devono diverse architetture risalenti al primo periodo del cimitero (suoi sono anche il Colombario e il Loggiato delle Tombe).

Attraverso il progetto della Certosa, "palazzo di Cnosso senza luce", Monti tenta di suggerire "le modalità costitutive della nuova trama urbana" (Gresleri).

Approfondimenti
  • La Certosa di Bologna, guida a cura di Giovanna Pesci, testi di Cristina Rocchetta, Cristina Zaniboni, Bologna, Compositori, 2001, pp. 36-45
  • Carlo De Angelis, L'architettura monumentale del cimitero della Certosa. Genesi e trasformazioni nel secolo XIX, in: La Certosa di Bologna. Immortalità della memoria, a cura di Giovanna Pesci, Bologna, Compositori, 1998, p. 174, 176
  • Giuliano Gresleri, Architetti moderni alla Certosa. Mille solitudini profonde, in: La Certosa di Bologna. Immortalità della memoria, a cura di Giovanna Pesci, Bologna, Compositori, 1998, p. 295
  • Giuliano Gresleri, La tela di Penelope. Bologna 1850-1950, in:Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, p. 36 (data cit.: 1862)
  • Le meraviglie di Bologna, vol. 6.: La Certosa, a cura di Giancarlo Bernabei, Bologna, Santarini, 1993, p. 20
  • Antonella Ranaldi, Laboratorio di restauro, Necropolis, la citta ideale della memoria. Gli ampliamenti ottocenteschi di Venturoli, Marchesini, Monti nel cimitero della Certosa di Bologna, in: All'ombra de' cipressi e dentro l'urne... I cimiteri urbani in Europa a duecento anni dall'editto di Saint Cloud, Bologna 24-26 novembre 2004, Bologna, Bononia University Press, 2007, pp. 301-327
  • Cristina Rocchetta, L'architettura monumentale del cimitero della Certosa. Il lessico, in: La Certosa di Bologna, cit., p. 167
  • Gian Marco Vidor, Biografia di un cimitero italiano. La Certosa di Bologna, Bologna, Il mulino, 2012, pp. 168-169
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