Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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1863Nuove sale alla CertosaL'ing. Coriolano Monti cura l'ampliamento del cimitero della Certosa, completando la Sala Gemina e costruendo la Galleria a tre navate. In quest'ultima predispone uno spazio che impressiona il visitatore, attraverso l'uso dell'ordine ionico di proporzioni insolite e lo sprofondamento del piano di calpestio, che obbliga alla visione dal basso all'alto delle cappelle. La Galleria a tre navate è l'unica che l'ingegnere può erigere "senza le pastoie di dover acconciare il proprio disegno ad edifici già esistenti". Essa infatti sorge sul luogo dove erano la pescheria e il vigneto dell'antico monastero. Ne risulta un ambiente complesso, biassiale, con la volta a botte nella navata centrale e il soffitto piano nelle laterali, una cupola emisferica nell'incrocio col transetto, anch'esso a tre navate, con la luce filtrante dall'alto. La struttura rappresenta "un arricchimento delle matrici neoclassiche", da Adam a Piranesi. La sala Gemina è un ambiente simmetrico, illuminato da grandi lunette e scandito da colonne e lesene ioniche. Il progetto originario è di Luigi Marchesini, cui si devono diverse architetture risalenti al primo periodo del cimitero (suoi sono anche il Colombario e il Loggiato delle Tombe). Attraverso il progetto della Certosa, "palazzo di Cnosso senza luce", Monti tenta di suggerire "le modalità costitutive della nuova trama urbana" (Gresleri).dettagli
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1863L'Associazione PirotecnicaFin dal 1731 opera a Bologna la Pia Unione Santa Barbara, dedita ai fuochi d'artificio. Ad essa si affianca nel 1863 la Società Pirotecnica Italiana o Associazione Pirotecnica, promossa da studenti universitari, ma anche da artigiani o da politici come Marco Minghetti e Gioacchino Napoleone Pepoli. Tra gli spettacoli più seguiti della Società Pirotecnica vi sono quello che celebra la cacciata degli Austriaci da Bologna nel 1848 e i fuochi per la festa di Santa Barbara, che si tengono alla Montagnola il 12 agosto, "belli e svariati per la novità dé giochi e per la vivacità dé colori". Gli Esperimenti Pirotecnici sono spesso accompagnati dalla banda della Guardia Nazionale, i cui membri sono anche soci dell'Associazione Pirotecnica, così come della Società Felsinea nata due anni prima.dettagli
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1863La rivista cattolica "Il Conservatore"Marcellino Venturoli (1828-1903) e Giovanni Acquaderni (1839-1922) fondano a Bologna la rivista cattolica “Il Conservatore”. Essa si propone di arginare la diffusione dei principi del liberalismo e di difendere “il dominio temporale dei papi come quello il quale, oltre ad essere la più antica legittima e veneranda istituzione umana, nelle attuali circostanze deve riguardarsi della maggiore utilità per l'indipendenza della Chiesa”. Venturoli ha partecipato nel 1850 alla fondazione della Società Cattolico-Italiana. Nel 1858 è entrato nella redazione dell' "Osservatore bolognese". Oltre che con il "Conservatore", collaborerà con altri periodici cattolici, quali "L'Eco delle Romagne" e "Il patriota cattolico". Nel 1867 aderirà alla Società della Gioventù Cattolica italiana e sarà tra i fondatori della Società di San Vincenzo de' Paoli. Come medico combatterà tutte le teorie in contrasto con la dottrina della Chiesa. Acquaderni è uno dei maggiori protagonisti del movimento cattolico in Italia. Sarà tra i promotori della Società della Gioventù Cattolica italiana, presidente dei Comitati cattolici e dell'Opera dei Congressi. Per entrambi la fede cattolica è il migliore antidoto all'avanzata in Europa del liberalismo e soprattutto del socialismo, che va diffondendosi tra le masse popolari: “Il socialismo non si combatte che riconducendo l'uomo a Dio, che ricordandogli i legami che egli ha con lui, che illuminandolo con la fede della sua origine e del suo fine, che confortandolo con le miserie di questo esiglio (sic), colle dieci dolci attrattive di una più dolce speranza”.dettagli
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1863L'attività dei cattolici conservatoriIl gruppo dei cattolici bolognesi intransigenti diventa punto di riferimento nazionale nella lotta contro il nuovo Stato italiano, nato dal Risorgimento. Essi si dedicano con impegno alla organizzazione del "partito pontificio", che si batte per la difesa del potere papale. Secondo un rapporto sulle condizioni politiche della provincia di Bologna “tutta la opposizione al Governo Nazionale dal partito clericale deriva: numeroso qui più che altrove perché dominò sovrano”. Animatore di primo piano del gruppo cattolico è l'avvocato Giambattista Casoni (1830-1919), attorniato da una combattiva schiera di laici, che si definiscono "cattolici conservatori" o "cattolici col Papa". Insieme fonderanno nel 1863 il giornale "L'Eco delle Romagne", poi divenuto "Il Patriota Cattolico" e costituiranno nel 1866 l'Associazione per la difesa della libertà della Chiesa in Italia. Nel 1865 la Questura di Bologna terrà sotto controllo tredici cattolici "scomodi", debitamente schedati. Tra essi vi sono Giobatta Marcon, "noto come il centro del clericalismo e dei retrogradi", l'avvocato Casoni, che "si gettò a corpo morto in braccio ai preti" e il giovanissimo Alfonso Rubbiani (17 anni), il cui padre, impiegato comunale, devoto al vecchio regime, ha rifiutato di giurare al re e si è dimesso.dettagli
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1863Primo esperimento di aratura a vaporeA Crevalcore, nella Tenuta Palata dei principi Torlonia, subentrati ai Pepoli nel 1857, è compiuto il primo esperimento di aratura a vapore di un terreno destinato a risaia, secondo il metodo funicolare con locomobile dei fratelli Howard di Bedford. La prova non dà buoni risultati e la tecnica verrà a lungo poco utilizzata nella provincia di Bologna. Una certa diffusione si avrà solo all'inizio del '900 e soprattutto nelle risaie delle grandi proprietà.dettagli
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1863Spettacolo del mago Velle al Teatro del CorsoAl Teatro del Corso si esibisce per alcune serate il Professor Velle. La stampa lo definisce "una meraviglia dell'età moderna". Joseph Velle (1837-1887) è un mago itinerante ungherese di Pest, famoso per la sua filantropia e perché parla correntemente undici lingue. Ha cominciato molto giovane la sua carriera di illusionista, dovendo sostenere la famiglia dopo la morte di entrambe i genitori. I suoi giochi di prestigio hanno presto avuto successo e lo hanno condotto in vari paesi europei: Russia, Inghilterra, Germania, Francia e anche Italia. Durante lo spettacolo è solito indossare una giacca di velluto nero. Utilizza pochi apparati, lavora soprattutto di abilità e destrezza, non senza ironia e divertimento. Tra i suoi numeri celebri vi è la presentazione di una donna a tre teste. Nel 1887 all' Eden-Théâtre farà sparire un cavallo.dettagli
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1863Gli automi del signor DrozTanti spettatori curiosi affollano il teatrino provvisorio che per oltre due mesi ospita il bellissimo spettacolo Automi Meccanici del signor Droz. Gli automi - uno scrivano, un disegnatore e un musicista - sono stati realizzati nel XVIII secolo Pierre e Henri-Louis Jaquet-Droz, proprietari di una manifattura svizzera specializzata in orologeria. Oltre che a scrivere e suonare l'organo, essi sono in grado di compiere movimenti, come sbattere le ciglia o respirare. La loro capacità di simulare gli atteggiamenti umani rafforza l'idea del corpo umano come raffinato congegno a orologeria.dettagli
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1863Il Concerto delle OcarineSi forma a Budrio il quintetto denominato Il Concerto delle Ocarine. Vi suona inizialmente anche Giuseppe Donati (1836-1925), inventore del piccolo strumento di terracotta chiamato, appunto, ocarina. Il successo commerciale lo costringerà però a lasciare il complesso e a dedicarsi completamente alla fabbricazione dello strumento. Nel novembre 1869 i giovani di Budrio terranno alcuni concerti a Bologna al Teatro Brunetti, dove non mancheranno "gli ascoltatori e gli applausi". Il Concerto delle Ocarine passerà, in formazione definitiva, da cinque a sette elementi e mieterà consensi in tutto il mondo. Alla fine dell'800 un certo Giulio Franceschi gestirà a Bologna, in via San Vitale, all'angolo con via dell'Unione, il Caffè degli Ocarinisti di Budrio, ulteriore testimonianza della fama raggiunta dal piccolo strumento e dalla musica da esso derivata.dettagli
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1863Polemiche per l'opera di Coriolano MontiL'ingegnere capo del comune Coriolano Monti (1815-1880) è al centro delle polemiche dopo la realizzazione di alcune operazioni urbanistiche, giudicate ardite e non opportune. Gli si rimprovera il grande debito del bilancio comunale e il caos dovuto ai numerosi cantieri aperti (Borgo Salamo, via Garibaldi, Canton dé Fiori, via Saragozza). Raffaello Garagnani, avvocato e professore di Belle lettere, sostiene in un polemico libello che i rettifili e il livellamento delle strade provocano un aumento della velocità dei venti che soffiano sulla città. Un pamphlet di Lucio Barbani (1863) accusa il Municipio e Monti di aver speso grandi somme per progetti inutili, come la facciata posteriore del teatro comunale o la sistemazione interna dell'Ospedale della Morte (di lì a pochi anni sede del museo civico). Un altro opuscolo anonimo accuserà l'ex sindaco Pizzardi e lo stesso Monti di interesse personale nelle speculazioni finanziarie legate all'attività edilizia del periodo. Anche in futuro qualcuno imputerà all'ingegnere umbro di aver rifatto Bologna tutta uguale, con palazzi dalle facciate molto simili, in "freddo stile tardo-neoclassico" (Costa).dettagli
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1863La fonderia Calzoni si trasferisce in viale PietramellaraLa fonderia Calzoni si insedia agli Orti Garagnani davanti alla stazione ferroviaria, nella zona che un tempo ospitava il molino Galliera, tra il canale delle Moline e le mura di cinta medievali. La nuova fabbrica è progettata dall'ing. Filippo Buriani (1847-1898). L'attività fu avviata all'inizio del secolo da Giuseppe Calzoni, che cambiò il proprio mestiere di macellaio in quello di produttore di candele steariche. Dal 1830 il figlio Alessandro, usando tecniche simili di fusione, iniziò a produrre, in una piccola officina in Strada Maggiore, posate di peltro e vari tipi di torchio. Nel 1834 fu in grado di costruire un impianto a vapore per filanda. Nel 1851 la ditta fu invitata alla grande Esposizione di Londra. Dopo la morte di Alessandro (1855), la fonderia, in mano ai suoi figli, ha iniziato a sfornare motrici e caldaie a vapore, macchine per industrie agricole (molini, torchi, tritacarne), locomobili, macchine per la carta e lo zucchero. Nel 1867 produrrà la prima turbina idraulica, consolidando in seguito l'attività nel campo delle apparecchiature per le centrali idroelettriche (turbine, valvole, pompe, motori, ecc.). Dai 100 addetti del 1872 passerà ai 250 del 1887, con un parallelo, costante, incremento della meccanizzazione. Nel 1876 la ditta otterrà un brevetto industriale di grande successo: quello del torchio "a leva multipla ad azione continua", per la spremitura dell'uva e delle olive. Ne verranno prodotti 2.400 pezzi, distribuiti in tutta Italia. L'uscita dalla crisi degli anni Ottanta avverrà con l'inizio della produzione in esclusiva di motori a gas su brevetto tedesco, in seguito continuamente modificati e perfezionati. Nel 1920 la Calzoni trasferirà nuovamente la sede nel rione Santa Viola, in una vasta area di proprietà delle Fonderie Parenti. Nel 1923 l’azienda stipulerà un accordo di compartecipazione con la società Riva di Milano, nata nel 1889.dettagli
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1863Quirico Filopanti presidente della Società OperaiaIl prof. Quirico Filopanti (1812-1894) diventa presidente della Società Operaia, il principale sodalizio bolognese di mutuo soccorso. Con lui l’Operaia assume un indirizzo più decisamente politico, molto vicino al Partito d’Azione repubblicano. Nel libro d’oro figurano i nomi dei massimi esponenti della sinistra radicale, quali Giuseppe Mazzini, Agostino Bertani, Carlo Cattaneo, Aurelio Saffi, Francesco Crispi, Jessie White Mario. Patrioti come i fratelli Bandiera, Carlo Pisacane, Rosolino Pilo sono iscritti come omaggio alla memoria. Giuseppe Garibaldi è scelto come Presidente onorario. Originario di una famiglia povera di Budrio, Giuseppe Barilli - che ha scelto lo pseudonimo Filopanti, “colui che amò tutti” - è docente "straordinario" di Meccanica Applicata e Idraulica all'Università ed è conosciuto dal 1846 per il suo Trattato popolare di fisica. E' sicuramente il più stravagante tra i professori dell'ateneo bolognese (Gasnault). Nel 1858, nell'opera Miranda!, propose per primo l'introduzione di fusi orari (l'invenzione sarà poi attribuita all'ingegnere canadese Sanford Fleming). Nel 1849 fu segretario della Costituente Romana e membro della Commissione di Guerra assieme a Carlo Pisacane e Felice Orsini. Sul monumento in suo onore, eretto nella nativa Budrio, si legge questa epigrafe: Nel memorando giorno4 luglio 1859segretario della Repubblicain cospettodi straniere soldatescheviolatrici del Campidoglioconsacrò nella storiacon romano animo invittola solenne protestadel diritto contro la forzadell'Italia contro il Papato Con la restaurazione del potere pontificio andò in esilio in America e in Inghilterra. Qui entrò in contatto col mondo operaio e sindacale, apprezzandone l’impegno a favore della promozione economica e culturale della classe lavoratrice. Rientrato in patria dopo l'annessione, rifiutò la cattedra di professore universitario finché il giuramento al Re fu obbligatorio per legge. Sulla questione sociale parte da una visione paternalistica, ma vi innesta un nuovo fondamentale motivo: è necessario che gli operai perseguano la loro emancipazione attraverso l'educazione e la crescita culturale. Coerentemente, all'Operaia terrà innumerevoli lezioni e conferenze gratuite per l'istruzione del popolo. Manterrà la carica di presidente della Società fino al 1867. Durante il suo mandato il sodalizio promuoverà diverse iniziative: dalla Esposizione Industriale alle collette per i colerosi e per le vittime del brigantaggio, alla istituzione della Banca popolare. Nel 1866-67, ormai anziano, seguirà Garibaldi nelle campagne del Trentino e a Mentana. Sarà quindi Deputato della Sinistra al Parlamento Nazionale fino al 1892. Morirà nel 1894 in povertà assoluta.dettagli
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1863Un’antica ricetta delle lasagneNel Libro della cucina del XIV secolo di Anonimo toscano (codice 158 della Biblioteca Universitaria), pubblicato a cura di Francesco Zambrini (1810-1887), presidente della Commissione per i testi di lingua, compare per la prima volta a stampa la ricetta delle lasagne: “Togli farina bona, bianca; distempera con acqua tepida, e fa che sia spessa: poi stendi sottilmente, e lassa sciugare: debbiansi cocere nel brodo del cappone, o d’altra carne grassa: poi metti nel piattello col cascio grasso grattato, a suolo a suolo, come ti piace”. Le lasagne sono in realtà un piatto conosciuto fin dall’epoca romana e in seguito molto diffuso in Italia, con mille varianti regionali. Quelle alla bolognese saranno messe a punto all’inizio del Novecento nelle osterie cittadine, con l’introduzione di alcune importanti varianti a quelle di tradizione centro-meridionale (in particolare napoletana). Innanzitutto la sfoglia diventerà verde, mettendo gli spinaci, anziché tra gli strati di sfoglia, direttamente nell’impasto. Quindi verranno inseriti come condimento il ragù di carne macinata, la besciamella e il formaggio parmigiano. Questa variante sarà consacrata come piatto simbolo della cucina petroniana dal giornalista Paolo Monelli, che nel 1935 scriverà nel suo libro Il ghiottone errante: “Ho letto libri sacri e profani, ho cercato in mille volumi certezze e consolazioni, ma nessun libro vale questo volume di lasagne verdi che ci mettono innanzi i salaci osti bolognesi”. La ricetta delle lasagne verdi al forno verrà ufficialmente depositata nel 2003 alla Camera di Commercio di Bologna dall’Accademia Italiana della Cucina.dettagli
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1863La Società per la lettura popolarePresso le scuole San Domenico è istituita la Società per la lettura popolare, a favore degli alunni e dei maestri. Le Società per la lettura hanno per fine "di procacciare, col mezzo di una Biblioteca circolante, la lettura di tutto ciò che d'interessante ed utile si è pubblicato", ad eccezione di ciò che è contrario alla pubblica moralità e all'ordinamento statale. Altre società simili a quella bolognese sorgono in questo periodo in varie città italiane, spesso sotto l'egida della massoneria "interessata a sottrarre alla Chiesa ogni influenza sulla sfera educativa delle classi popolari". La prima esperienze italiana si deve ad Antonio Bruni (1843-1891), che nell'estate del 1861 ha fondato assieme ad alcuni amici una biblioteca popolare a Prato ed è diventato poi "il vero apostolo delle biblioteche popolari" (Fumagalli). Nel 1869 la Società di San Domenico risulterà "ben avviata". In quell'anno a Bologna verranno aperte altre due biblioteche a carattere popolare: quella della Società Artigiana e quella pedagogica annessa alla Scuola Normale Maschile.dettagli
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3 gennaio 1863Il "Diavolo Zoppo", giornale liberaleL'impiegato postale Leonida Gioannetti e il disegnatore Augusto Grossi fondano il “Diavolo Zoppo”, con la collaborazione del pittore Silvio Faccioli. Monarchico, antimazziniano, garibaldino “con cautela”, il giornale rappresenta la sinistra liberale che si oppone al dominio minghettiano.Oltre che Minghetti, il bersaglio principale delle vignette di Grossi è l'imperatore dei francesi Napoleone III, chiamato “Gigione”, del quale si osteggia la cauta e ambigua politica nei confronti dell'unità italiana. Gioannetti sarà, dal 1865, l'editore della “Rana”. Grossi illustrerà, dal 1873 al 1915, il settimanale “Il Pappagallo”, che avrà fama internazionale. Il “Diavolo Zoppo” sarà sostituito dal “Mago” il 5 aprile 1865.dettagli
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13 marzo 1863La Loggia "Galvani"In occasione delle elezioni politiche le logge massoniche "Concordia Umanitaria" e "Severa" si uniscono per dar vita alla loggia "Galvani". Essa comincia i suoi lavori negli ultimi mesi del 1863 nella sede di via Gombruti, per trasferirsi poco dopo a Palazzo Taruffi in via del Poggiale (poi sede del liceo Minghetti). Venerabile è Lorenzo Salvi, fondatore e direttore nel 1865 della Banca Popolare di Credito, oratore Quirico Filopanti e Augusto Aglebert segretario. Ne fanno parte possidenti, professori universitari, medici, avvocati, ma anche artigiani, militari e impiegati. L'attenzione della loggia è rivolta ad attività sociali, come l'assistenza ai poveri, la costituzione di una cassa di prestito per gli operai, la cura di varie istituzioni di beneficenza, come gli asili infantili. Negli anni successivi sarà presente a numerose manifestazioni politiche, battendosi per l'abolizione della pena di morte e la soppressione delle corporazioni religiose. Nel 1865 promuoverà l'Unione liberale, in cui confluiranno personalità di diverso orientamento politico, ma accomunate da tendenze anticlericali. L'esistenza di questa società sarà messa in pericolo dai dissensi che sorgeranno attorno alla candidatura di Minghetti, rappresentante di destra, alle elezioni politiche. Nel marzo 1866 la "Galvani" sarà accolta dal Gran Consiglio di Milano "fraternamente nella Famiglia Massonica al Rito Simbolico", sotto i suoi auspici e, dal gennaio 1867, si ritirerà dal Grande Oriente Italiano, mutando il rito da Scozzese a Simbolico. A partire dal 24 ottobre 1867 comincerà a tenere riunioni comuni con la "Felsinea", e sosterrà il movimento per Roma capitale. Il Gran Consiglio Simbolico di Milano, però, non appoggerà l'attacco garibaldino a Roma e sospenderà i lavori della "Galvani". La loggia si scioglierà nella seduta dell'11 febbraio 1868. Le lotte politiche tra moderati e progressisti, suscitate intorno alla questione romana, porteranno alla chiusura, oltre che delle due logge bolognesi, anche delle altre officine romagnole, tranne la "Dante Alighieri" di Ravenna.dettagli
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16 marzo 1863Il nuovo Arcivescovo non può entrare in diocesiDopo tre anni di sede vacante è nominato il nuovo Arcivescovo di Bologna. E' il cardinale Filippo Maria Guidi (1815-1879), bolognese di nascita, padre domenicano e insigne studioso tomista, già vescovo di Frascati. L'autorità civile gli negherà tuttavia il permesso di entrare in città e prendere possesso della diocesi, che fino al 1871 sarà retta da un vicario capitolare. In quell'anno il cardinale rinuncerà alla carica. Morirà a Roma nel 1879.dettagli
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17 marzo 1863"Mestatori" invitano i militari alla diserzioneIl procuratore generale di Bologna informa il Ministero di Grazia e Giustizia dell'opera di alcuni "mestatori", che istigano alla diserzione i militari, "con lasciar credere ad essi la facilità di ottenere gradi in Corpi di volontari a formarsi e largheggiando anche in distribuzioni di piccole, ed anticipate somme di denaro". Si tratta probabilmente di attivisti mazziniani, che incontrano i soldati in una sala con bigliardo da loro frequentata, offrendo "bevande e liquori d'ogni sorta". Li convincono a lasciare l'esercito in un giorno determinato e a seguire gli arruolatori ai quali vengono affidati. La meta delle spedizioni è ignota: forse la Polonia o il Napoletano. Per ottenere la loro adesione viene spesso messo avanti il nome di Garibaldi. Anche i rappresentanti del clero sono considerati istigatori. Nel 1862 in una perquisizione operata nelle parrocchie della Curia bolognese sono state rinvenute decine di patenti in cui "si davano istruzioni ai rettori d'anime per promuovere la diserzione fra i militari". Nel 1863 la Commissione d'inchiesta del Tribunale di Bologna avvierà un procedimento contro un sacerdote di Loiano accusato di avere ospitato alcuni disertori.dettagli
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21 marzo 1863Un inverno straordinariamente miteTermina un inverno "eccezionale e memorabile", senza neve e ghiacci. La temperatura si è sempre mantenuta mite, quasi primaverile. Una stagione simile non si verificava da almeno quarant'anni.dettagli
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24 marzo 1863Minghetti è Presidente del ConsiglioDopo essere stato ministro delle Finanze, il bolognese Marco Minghetti (1818-1886), rappresentante della Destra storica, succede a Luigi Carlo Farini come Presidente del Consiglio. L'ex Dittatore delle Provincie dell'Emilia deve, infatti, abbandonare il suo incarico a causa di una grave infermità mentale. Durante il mandato di Minghetti sarà promulgata la legge Pica contro il brigantaggio (15 agosto 1863) e quella per l'istituzione della Banca d'Italia (21 marzo 1864). Nel settembre 1864 a Torino, tra piazza Castello e piazza San Carlo, scoppieranno violenti tumulti, repressi duramente dalla polizia - oltre cinquanta i morti e centinaia i feriti - dopo che verrà "spifferata" la clausola segreta dell'accordo con la Francia sulla questione romana. Essa prevede lo spostamento della capitale del Regno d'Italia da Torino ad un'altra città italiana, ma non a Roma. Il re accuserà Minghetti di inettitudine e lo costringerà a dimettersi il 28 settembre 1864.dettagli
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29 marzo 1863Castiglione de' Gatti diventa Castiglione dei PepoliCon decreto del 29 marzo Castiglione de' Gatti cambia nome in Castiglione dei Pepoli. Il borgo fu acquisito nel 1340, assieme alle terre circostanti, dai figli di Taddeo Pepoli, dopo la cessione della signoria di Bologna ai Visconti. Nel nome Castiglione de' Gatti sembra che i felini non c'entrino per niente. Si tratta probabilmente dell'evoluzione del termine di origine celtica gat, che significa bosco o foresta. Il feudo di Castiglione, un tempo degli Alberti di Mangone, fu possedimento intangibile dei Pepoli fino all'arrivo di Napoleone, enclave protetta dall'autorità imperiale entro le terre del papato. Sulla piazza principale del paese domina l'austero Palazzo della Ragione, dove regnò Giovanni Pepoli, fatto sopprimere in modo atroce da papa Sisto V nel 1585, perché accusato di connivenza coi briganti dell'Appennino.dettagli
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13 aprile 1863Le comete di RespighiLa notte tra il 12 e il 13 aprile il prof. Lorenzo Respighi dell’Osservatorio di Bologna scopre una stella cometa nella costellazione di Pegaso (C/1863 G2). Secondo l’astronomo G. Tempel essa è “molto graziosa a vedere, quasi come una Cometa in miniatura”. La stessa sarà individuata il 15 aprile dal prof. Donati della specola di Firenze. Resterà a lungo visibile a occhio nudo, apparendo come una stella di 5. grado. La sua coda avrà una lunghezza stimata di un grado e mezzo. Osservata il 18 novembre a Milano dal prof. Schiaparelli, mostrerà il nucleo accresciuto di splendore e la coda allungata fino a due gradi e mezzo. Sarà visibile ancora l'8 dicembre, ma ormai ridotta a una piccola nebulosa senza coda. Il 28 dicembre Respighi osserverà nella specola bolognese un’altra cometa non periodica (C/1863 Y1). Il 30 essa sarà osservata anche a Brera con difficoltà, come una stella di 8.-9. grandezza dotata di "deboli tracce di coda".dettagli
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3 maggio 1863L'Esposizione regionale delle Accademie dell’EmiliaLa prima esposizione regionale delle Accademia dell’Emilia è l’occasione per un confronto fra le posizioni innovatrici dei fautori del “vero” e le istanze accademiche. Meritevole "della lode universale" è un quadro del modenese Adeodato Malatesta (1806-1891), raffigurante la Vergine con il bambino e santi, pittura magistrale "sia pel corretto disegno che pel colorito, l'intonazione, i piani". Le figure dei santi sono però poco espressive. Il premio per la pittura storica è assegnato al Pier Capponi di Alessandro Guardassoni (1819-1888), destinato al Salone del Risorgimento del marchese Pizzardi, così come il Galileo di Giulio Cesare Ferrari (1818-1899). Per la pittura di paesaggio è premiato il parmense Giulio Carmignani (1813-1890). In questa sezione è praticamente ignorato dalla giuria il bolognese Luigi Bertelli (1833-1916), presente con cinque opere.dettagli
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4 maggio 1863Riapre la basilica di San Giacomo MaggioreDopo una chiusura durata diversi anni per lavori di restauro, riapre il 4 maggio il tempio di San Giacomo Maggiore, in via San Donato. Tra le novità vi è il totale rifacimento del pavimento, a grandi quadrati bianchi e neri. La chiesa è un vero e proprio museo della scuola artistica bolognese tra il XV e il XVI secolo.dettagli
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9 giugno 1863Il comitato di Provianda e lo "spaccio delle farine"L'assemblea della Società Operaia approva l'apertura di uno “spaccio delle farine” per fronteggiare l'aumento continuo dei prezzi dei generi alimentari e in particolare del pane. Per attuare il progetto è istituito un comitato di Provianda, presieduto dal marchese Luigi Pizzardi, che riceve offerte da persone di ogni ceto sociale. La Società Felsinea concorre con cento azioni da cinque lire. Lo spaccio, nucleo originario della cooperazione bolognese, sarà aperto dal gennaio 1864 in un locale messo a disposizione dal Municipio. Distribuirà farina e altri prodotti alle famiglie povere, a un prezzo inferiore a quello del mercato. La “filantropica istituzione”, appoggiata dalla loggia massonica “Galvani”, avrà il plauso anche dei liberali moderati. Nel 1865 la debole Provianda confluirà nella Cooperativa di Consumo - la prima aperta in provincia di Bologna - riconosciuta con il R.D. del 16 luglio 1868.dettagli
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9 giugno 1863Il Pio privato Asilo PrimodìInizia ad operare il Pio privato Asilo Primodì per orfanelli adulti. L'istituto, sorto dal lascito testamentario di Clemente Primodì Negrini (1806-1861), è inaugurato dal sindaco Carlo Pepoli. Inizialmente ospita dodici orfani bolognesi tra i sette e i nove anni, mantenuti fino all'età di sedici anni con l'intenzione di farne artigiani e operai esperti. Dal 1863 al 1960 l'asilo avrà sede in via Fondazza n. 66, per trasferirsi poi in via Ortolani e, dal 1991, in via del Pratello n. 55. Sarà amministrato da due cittadini nominati a vita dal Municipio. Nel 1867 riceverà l'eredità del prof. Cesare Rossi. Durante la prima guerra mondiale ospiterà la Casa Famiglia per i soldati dalle terre lontane, promossa dalla contessa Lina Bianconcini Cavazza.dettagli
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9 giugno 1863Un violento uragano provoca gravi danniIl 9 giugno scoppia e Bologna e nel contado un “violentissimo uragano”. Una grandinata devastatrice, associata a vento e pioggia, imperversa provocando “danni incalcolabili”. In città vanno in frantumi i cristalli delle finestre “con sommo gaudio de’ vetrai e poco dei proprietari di case”. Tra le aziende agricole più colpite c’è quella del Presidente del Consiglio Marco Minghetti. Dopo questa disgrazia, molti agricoltori saranno indotti a sottoscrivere un’assicurazione presso la Mutua Società della Grandine.dettagli
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18 giugno 1863Francesco Magni professore di oculisticaIl 18 giugno il dottor Francesco Magni (1828-1887) è nominato Professore ordinario di Oftalmoiatria e Clinica oculistica all'Università di Bologna. Originario del Pistoiese, ha studiato oculistica all'estero. Fervente patriota, nel 1848 ha partecipato alla battaglia di Curtatone della prima guerra d'indipendenza. A Bologna ricoprirà la carica di Direttore della Clinica oculistica e quella di Rettore dell'Università dal 1877 al 1885. Sarà inoltre Maestro Venerabile della Loggia "Felsinea", Senatore del Regno (dal 1876) e presidente dell'Associazione Progressista, facente capo al partito liberale di Zanardelli e Crispi. Nell'epigrafe sulla sua tomba alla Certosa è ricordato come "amato con gratitudine dai colleghi, dai cittadini per i benefizi da lui resi".dettagli
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luglio 1863A Riosto trovati i resti di un sirenoide pliocenicoAll'interno di un masso proveniente da Riosto, località sulle colline nei pressi di Pianoro, è rinvenuto il cranio intero e ben conservato di un grosso mammifero acquatico preistorico (simile a una foca o a un dugongo). L'autore della scoperta è il dott. Lodovico Foresti (1829-1913), aiuto del prof. Capellini nelle ricerche di fossili effettuate nei depositi pliocenici dell'Appennino bolognese. I successivi studi comparativi riveleranno che si tratta di un tipo di sirenoide pliocenico finora sconosciuto. In onore dell'allievo scopritore, Capellini gli assegnerà il nome di Felsinotherium forestii. Quello di Riosto rimarrà l'unico esemplare noto di questa specie con scheletro quasi completo e sarà conservato nel Museo di Geologia e Paleontologia dell'Università di Bologna. Un calco del cranio sarà donato da Capellini al Museo Paleontologico di Montevarchi (AR). Lodovico Foresti sarà assistente alla cattedra di Geologia dal 1866 al 1891. Contribuirà attivamente alla sistemazione e classificazione delle collezioni del museo diretto da Capellini.dettagli
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26 luglio 1863Elezioni comunali e provincialiA Bologna 639 elettori partecipano alle elezioni comunali e provinciali. Alcuni candidati sono sostenuti ufficialmente dalla Loggia massonica "Concordia Umanitaria", attraverso le parole del Venerabile Guerzi. Tra essi, vengono eletti in Comune il Conte Carlo Pepoli e il prof Elbino Riccardi. Le indicazioni della Loggia non sono peraltro vincolanti per gli affiliati e tra i candidati massoni vige una "regola di galantomismo".dettagli
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16 agosto 1863Un monumento funebre per il prefetto Magenta, "restitutore di sicurtà"Con un discorso del sindaco Pepoli è inaugurato in Certosa il monumento sepolcrale offerto dalla cittadinanza bolognese alla memoria dell'ex prefetto Pietro Magenta, “restitutore di sicurtà publica” nei mesi successivi all'annessione. Nominato nel novembre 1861, al culmine di una prestigiosa carriera, il funzionario pavese aveva prontamente organizzato il sistema di controllo della sicurezza pubblica nel capoluogo, attivando la Guardia Nazionale e compilando il Libro dei Sospetti, un lungo elenco di persone da porre sotto sorveglianza. La sua scomparsa nel luglio 1862 sul passo San Gottardo, durante un viaggio di studio in Francia, ha suscitato grande cordoglio tra i bolognesi, che hanno fatto subito murare una lapide in suo onore nel cortile del palazzo comunale e hanno chiesto e ottenuto dalla famiglia la possibilità di seppellirlo nel loro cimitero. L'incarico della tomba è stato affidato, con disappunto dell'Accademia bolognese, all'architetto napoletano Antonio Cipolla, conosciuto per il progetto dell'edificio della Banca d'Italia e attivo in questo periodo alla Certosa. Questi si è a sua volta avvalso della collaborazione dello scultore bresciano Giovanni Battista Lombardi (1823-1880).dettagli
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1 settembre 1863La salsamenteria ColombiniUlisse Colombini fonda il 1° settembre una salsamenteria. Essa produce inizialmente solo per il mercato locale. Dal 1870 la confezione di insaccati è servita da un piccolo motore azionato da un cavallo. L'impresa sarà notevolmente agevolata dall'introduzione dell'inscatolamento della mortadella, con il metodo messo a punto nel 1862 da Alessandro Forni. La fabbricazione delle scatole di latta avverrà all'interno della ditta: da circa 800 nel 1874 ne saranno prodotte 120.000 nel 1883. Il mercato delle mortadelle Colombini si estenderà in pochi anni a tutto il mondo, dal Brasile al Perù, dall'India all'Estremo Oriente, ottenendo l'ambito Brevetto di Casa Savoia. Sarà introdotto un motore a vapore da cinque cavalli per azionare le tredici macchine della fabbrica: macchine per pestare, snervare, insaccare e tritare la carne, tagliare le quadrelle, polverizzare il sale e così via. La ditta Colombini sarà dichiarata nel 1921 "fabbrica modello del settore". Non potrà tuttavia sopravvivere alla grande crisi del '29 e nel giugno 1932 sarà messa in liquidazione.dettagli
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5 ottobre 1863Esito non felice per il "Poliuto" di DonizettiLa stagione d’autunno al Teatro comunale si annuncia “straordinaria”. Il programma prevede due opere senza ballo: il Poliuto di Donizetti e il Rigoletto di Verdi. Il Poliuto - già dato a Bologna nel 1851 e nel 1852 - va in scena il 5 ottobre e non ha esito felice. Nel Rigoletto vengono “disaprovati” il Tenore Ruggero Sirchia e il Contralto Rosina Fettel, sostituiti con il Bignardi e con Enrichetta Brochard. Prima donna assoluta è per entrambe le opere il soprano Marcella Lotti della Santa (1831-1901), una specialista del repertorio verdiano. Nel 1852, nella parte di Odabella (Attila), ha trionfato alla Scala e al Carlo Felice, mentre nel 1860 è stata primadonna all'Her Majesty's Theatre di Londra. Il 15 novembre verrà data una terza opera, Un Ballo in Maschera di Verdi - con il soprano Nina Dario scritturata nella parte del paggio - che invece piacerà moltissimo. Intanto al Teatro Contavalli ottiene un grande successo di pubblico l'opera buffa Il Carnevale di Venezia, ovvero Le Precauzioni, di Enrico Petrella (1813-1878).dettagli
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21 novembre 1863Inaugurazione del tratto Vergato-Pracchia della Ferrovia PorrettanaDopo una corsa di prova effettuata il 13 novembre con esito felice, il 21 novembre è inaugurato il secondo tratto della Ferrovia Porrettana, da Vergato a Pracchia, alla presenza del Re e del ministro dei lavori pubblici Jacini. La cerimonia ha luogo "in splendida guisa". Vittorio Emanuele II si ferma nelle varie stazioni complimentandosi con il progettista della linea, l'ingegnere Jean-Louis Protche, e con i rappresentanti della società concessionaria. L'intera linea Transappennina da Bologna e Firenze attraverso Pistoia sarà inaugurata il 2 novembre 1864.dettagli
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10 dicembre 1863Il Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica ApplicataTra il 1863 e il 1869 Sebastiano Zavaglia (1824-1876), già direttore dell'officina Calzoni, è incaricato dal Comune di guidare il Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica Applicata, una sorta di museo tecnologico, emanazione dell'Istituzione Aldini Valeriani. Il Gabinetto, che ha sede presso le Scuole Pie di San Domenico, acquista e costruisce apparecchi scientifici e modelli e li presta alle scuole della città. Fa conoscere motori che utilizzano vari tipi di energia. Al suo interno si tengono i primi corsi pratici sulla telegrafia e sul vapore. Gli strumenti del Gabinetto servono per attuare una sorta di “politecnico popolare”: come al Conservatoire di Parigi le lezioni hanno carattere teorico-dimostrative. Si illustrano i principi meccanici, mettendo in funzione i modelli delle macchine. Gli sforzi di Zavaglia sono volti a creare rapporti con i produttori manifatturieri e agricoli, anche per vincere la diffusa ignoranza tecnica e la riluttanza ad introdurre nuove macchine. Negli anni successivi verrà a formarsi una biblioteca specialistica e una prestigiosa raccolta di apparecchi, strumenti e modelli. Nel 1867 l'ingegner Zavaglia parteciperà all'Esposizione di Parigi, ottenendo diversi premi e riconoscimenti. Sperimentatore infaticabile, lascerà diverse invenzioni: tra esse una lampada-bilancia, un piccolo motore a vapore per le officine artigiane, un barometro a grande quadrante, una macchina dicanapulatrice-gramolatrice. Inoltre studierà soluzioni socialmente utili, come ad esempio un metodo per “fare il brodo di carne per uso di cucine economiche e dei pubblici stabilimenti”.dettagli