Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

6 marzo 1860

Riforma dell'Accademia di Belle Arti

Dove
Via delle Belle Arti, 54, 40126 Bologna BO

Il 6 marzo Luigi Carlo Farini emana da Modena lo Statuto generale per le Accademie di Belle Arti dell’Emilia.

Le tre Accademie di Belle Arti di Bologna, Parma e Modena vengono unificate in una sola provincia dell’arte, di cui è capoluogo Bologna.

L’Accademia bolognese riapre il 10 aprile 1860 “con professori per la più parte giovani e d'intendimenti progressivi”. La direzione è affidata a Carlo Arienti (1801-1873) e la presidenza al modenese Adeodato Malatesta. Segretario è l'accademico Cesare Masini (1812-1891), al quale nel 1871 succederà Enrico Panzacchi. L'insegnamento è diviso in Elementare e Superiore.

Le nomine dei professori avvengono non senza polemiche: alcune di esse appaiono come il frutto di "protezione e intrigo, che emergono dalla eredità del cessato regime".

La cultura artistica cittadina si apre comunque a nuove istanze: la presenza sulla cattedra di pittura dell'Accademia del toscano Antonio Puccinelli (1822-1897), sodale di Silvestro Lega e influenzato da Edgar Degas, inciderà sullo stile e la poetica degli artisti bolognesi, quali Luigi Serra, Alfonso Savini, Silvio Faccioli e altri.

I decreti di Farini sopprimono definitivamente le esposizioni annuali, sostituite da rassegne regionali a cadenza triennale.

Approfondimenti
  • Alfonso Rubbiani: i veri e i falsi storici, Bologna, febbraio-marzo 1981, a cura di Franco Solmi e Marco Dezzi Bardeschi, Casalecchio di Reno, Grafis, 1981, p. 439
  • Alessandra Borgogelli, Paolo Stivani, La pittura nell'Ottocento, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova editoriale AIEP, 1989, pp. 287-291
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 3., pp. 34-35, 132
  • Claudia Collina, Sicuramente europei. Linguaggi visivi e temi unitari a Bologna e Ferrara, in: E finalmente potremo dirci italiani. Bologna e le estinte Legazioni tra cultura e politica nazionale 1859-1911, a cura di Claudia Collina, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Editrice Compositori - Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, 2011, pp. 89-90
  • I concorsi curlandesi. Bologna, Accademia di Belle Arti, 1785-1870, Bologna, Galleria d'arte moderna, marzo-maggio, Museo civico, giugno-luglio 1980, catalogo a cura di Renzo Grandi, Bologna, Grafis, 1980, p. 54
  • Fabia Farneti, Vincenza Riccardi Scassellati, L'Accademia di belle arti di Bologna, Fiesole, Nardini, 1997
  • Lucetta Franzoni Gamberini, L'Accademia di Belle Arti di Bologna al momento dell'annessione. 1859 : Cincinnato Baruzzi e Fortunato Lodi in due lettere inedite di Silvestro Gherardi a Carlo Mayr, in: "Strenna storica bolognese", 7 (1957), pp. 295-300
  • Giuseppe Lipparini, L'Accademia di belle arti di Bologna, Argelato, Minerva, 2003, p. 50
  • Francesca Sinigaglia, Dalla Protettrice di Belle Arti alla Società Francesco Francia. Echi di artisti e amatori tra Otto e Novecento, in: Da Bertelli a Guidi. Vent'anni di mostre dell'Associazione Bologna per le Arti, mostra e catalogo a cura di Stella Ingino e Giuseppe Mancini, Bentivoglio, Grafiche dell'Artiere, 2019, pp. 39-40
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