Gustavo Modena recita Dante al Teatro del Corso
Dopo aver sofferto “persecuzioni ed esilio”, il grande attore drammatico Gustavo Modena (1803-1861) torna a recitare a Bologna, da tutti festeggiato e applaudito “pel suo merito singolare” (Bottrigari). Si esibisce per alcune serate al Teatro del Corso, unendosi alla Compagnia Comica Pennisi. Tra i drammi replicati vi sono Il cittadino di Gand e Saul.
La sera del 19 ottobre recita Dante. Seguendo una modalità originale, da tempo consolidata - e che sarà modello per gli interpreti futuri - espone vari canti della Divina Commedia in monologhi ricchi di pathos, con una messinscena ridotta al minimo (Spotti).
Vestito con il convezionale costume rosso, si muove sul palco dettando le strofe a un copista. Sembra voler recitare soprattutto il processo di creazione del poema.
“La sua declamazione così ben accentuata e divisa né suoi periodi ha fatto intendere anche à più ignari gli ardui concetti e le sublimi idee del divino Poeta”.
Tra gli spettatori in sala c’è anche Enrico Panzacchi, che lascerà una significativa testimonianza:
“Non era no un piccolo mortale qualunque che si studiasse d’esprimere con le solite arti della declamazione un Canto del Poema, ma Dante in persona, col suo profilo, la sua figura, col suo genio amoroso e terribile che Modena ci veniva a rappresentare. Pensate quale audacia! Tutto l’uomo e tutto il poeta!”
Il giorno dopo Modena si esibirà nel dramma Luigi XI, suo cavallo di battaglia. Saranno tra le ultime recite, prima del ritiro dalle scene e dalla morte, che lo coglirà nel febbraio del 1861.
- Luigi Bonazzi, Gustavo Modena e l'arte sua, Perugia, Stab. tipo-litografico, 1865, p. 169
- Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, pp. 64-65