Muore Filippo Antolini
Muore l'architetto Filippo Antolini (1786-1859). Cresciuto a Roma, in un ambiente culturale vivace e cosmopolita, ancora giovanissimo venne coinvolto nel gruppo di artefici del Foro Bonaparte di Milano, guidato dal padre Giovanni Antonio (1753-1841).
Nel 1803 si trasferì a Bologna con la famiglia e qui si formò come ingegnere, iniziando poi una proficua carriera di progettista.
Ha costruito e modificato i palazzi dei Baciocchi in città e in villa, ha disegnato la nuova barriera daziaria di Porta Santo Stefano (1843), il Teatro Anatomico dell'Università (1818) e la porta carraia del Palazzo comunale, di fronte alla Dogana Vecchia.
In regione ha progettato l'edificio delle Terme di Porretta, il tempietto Bragaldi a Castelbolognese, il tempietto Rossi a Biancanigo, il teatro di Bagnacavallo.
Partendo dalla lezione neoclassica del padre, la sua architettura è approdata, nelle sue ultime opere - la chiesa di S. Cassiano a Imola e la chiesa di San Giuseppe dei Cappuccini a Bologna - ad un linguaggio neorinascimentale simile a quello di Cosimo Morelli.

- Cimitero della Certosa (BO)

- particolare - Cimitero della Certosa (BO)

- arch. F. Antolini

- arch. F. Antolini

- arch. F. Antolini

- arch. F. Antolini

- F. Antolini, G. De Maria - Cimitero della Certosa (BO)
- Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, p. 81, nota 20
- Maria Beatrice Bettazzi, Filippo Antolini e la "macchina infinita". I restauri ottocenteschi di San Petronio, in: Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950, a cura di Giuliano Gresleri, Pier Giorgio Massaretti, Venezia, Marsilio, 2001, pp. 95-105
- M. Beatrice Bettazzi, Filippo Antolini e le vicende della Bologna preunitaria, in: "Strenna storica bolognese", 49 (1999), pp. 89-100
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 4., p. 123
- Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., p. 156
- Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, p. 95
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 3: 1850-1860, p. 964
- Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 22
- Ezio Godoli, Architettura e città, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., pp. 1167-1168
- Anna Maria Matteucci, Architettura e decorazioni in Bologna all'epoca di Stendhal, in: "L'Archiginnasio", 66-68 (1971-1973), vol. 2., p. 730
- Norma e arbitrio, cit., p. 379 (F. Antolini)
- Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 210
- Angelo Raule, Architetture bolognesi, 3. ed. riveduta e integrata, Bologna, Guidicini e Rosa, 1976, p. 103
- San Giuseppe ai Cappuccini, a cura di Roberto Sernicola, Ferrara, Edisai, 2001, pp. 42-43