Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi
Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.
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La Lega militare dell'Italia centrale
Il governi dell'Italia centrale - ex ducati di Parma e Modena, ex Legazioni e Toscana - costituiscono una lega militare.
Marco Minghetti - portavoce dell'opinione di Cavour - e Luigi Carlo Farini riescono a convincere il dittatore della Toscana Bettino Ricasoli (1809-1880), che teme una dura reazione degli stati cattolici europei.
Viene riunito “un rispettabile esercito, appoggiato a fortificazioni anch'esse rispettabili” (Marcelli). Bologna è tenuta a mantenere, equipaggiati e pronti, circa 7.000 soldati.
Il comando delle truppe della Lega è affidato a Manfredo Fanti (1806-1865), uno dei più validi generali dell'esercito sabaudo. Il Luogotenete Generale Giuseppe Garibaldi, comandante della Divisione toscana, viene scelto come vice.
La creazione della Lega militare dell'Italia centrale è considerata un deciso passo verso l'effettiva unificazione dei quattro stati aderenti e una premessa dell'annessione al regno sabaudo.
Lo scioglimento avverrà il 25 marzo 1860, con l'incorporazione delle unità costituite nell'Esercito sardo.
Aldo Berselli, Dai moti del 1848 al plebiscito del 1860, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova Editoriale Aiep, 1990, vol. IV., p. 18
Paolo Bolognesi, Dalla Rivoluzione francese al governo delle Romagne, Ferrara, Edisai, 2009, pp. 132-137
Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. II, p. 496, 498
Camillo Caleffi, La Lega Militare dell'Italia centrale, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, pp. 199-213
Lilla Lipparini, Il convegno di Pratolino, in: Il 1859-'60 a Bologna, cit., pp. 348-349
Umberto Marcelli, Dal commissariato di Massimo D'Azeglio al governatorato di Leonetto Cipriani, in: Il 1859-'60 a Bologna, cit., p. 195
Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Patron, 1997, p. 398