Giovanni Massei e "La scienza medica della povertà"
Nel 1858 è dato alle stampe l'ultimo volume de La scienza medica della povertà, ossia la beneficenza illuminata, opera del conte Giovanni Massei (1798-1860), agronomo ed economista, deputato nel 1848.
La povertà a Bologna, nel corso dell'Ottocento, è suddivisa in quattro categorie: i proletari, gli indigenti, i mendicanti e i vagabondi.
I proletari non possiedono altro che le proprie forze e il profitto del loro lavoro giornaliero. Gli indigenti sono nella mancanza del necessario alla vita e dei mezzi per procurarselo. L'indigente è più povero del povero: è destinato a morire se non è soccorso dalla carità pubblica o privata.
Anche il mendicante è indigente, ma il mendicare non è una conseguenza inevitabile e necessaria della povertà. La mendicità è “l'indigenza che diventa abiezione”. Il vagabondaggio, infine, è definito il delitto di coloro che non hanno domicilio certo e non lavorano, benché siano in grado di farlo.
Il vagabondo sta a carico altrui, “quasi pianta infruttifera e parassita”. Essendo considerato un delitto, il vagabondaggio è severamente punito dalla legge.
Le parole di Massei fanno eco a quelle del cardinal Consalvi, pubblicate sulla “Gazzetta di Bologna” del 1° aprile 1816: i veri poveri meritano compassione e soccorso, mentre
“i falsi mendici, i quali sani, robusti e atti al lavoro, si formano della mendicità un mestiere, usurpano le risorse dei poveri, e defraudano la società della nazionale industria. Sono essi di disdoro alla religione, di peso inutile alla società“.
Per loro non c'è altra soluzione che il lavoro coatto.
- Andrea Farnè, Le opere pie a Bologna. Ruolo e storia della Compagnia de' Poveri Vergognosi, Bologna, Le coq, 1989, pp. 30-31
- Luciano Gherardi, Bedetti giovane, in: Nuovi patti di pace. Saggi per Giovanni Catti nel settantesimo compleanno, a cura di Gian Domenico Cova, Bologna, Edizioni Dehoniane, 1994, p. 131
- Giovanni Massei, La scienza medica della povertà ossia La beneficenza illuminata. Pensieri, Firenze, Tipi della Galileiana (poi Cellini e c.), 1845-1858, 4 voll.
- Aldino Monti, Pauperismo e demografia, conflitto e sicurezza: le condizioni sociali a Bologna nell'Ottocento (1815-1880), in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., Bologna in età contemporanea, tomo 1., 1796-1914, a cura di Aldo Berselli e Angelo Varni, Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 426
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Renato Eugenio Righi, La trasformazione delle istituzioni di beneficenza alla caduta del governo temporale della Chiesa a Bologna, in: Il 1859-'60 a Bologna, Bologna, Calderini, 1961, pp. 411-414
- Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 137 (G. Massei)
- Manuela Zucchi, Problemi sociali e cultura a Bologna sotto il regime napoleonico, in: “Il carrobbio”, 6 (1980), p. 392