La morte del cardinale Mezzofanti
Il 15 marzo muore a Roma il cardinale Giuseppe Gaspare Mezzofanti (1774-1849), bolognese, considerato il più grande poliglotta di tutti i tempi.
Di umili origini, ex allievo delle Scuole Pie, era dotato di una memoria prodigiosa e di una sorprendente capacità di apprendimento delle lingue. Nel 1797 ottenne, a soli 23 anni, la cattedra di ebraico all'Università e fu ordinato sacerdote.
Lord Byron, che lo incontrò a Bologna, lo definì un mostro nelle lingue, che avrebbe potuto fare da interprete universale all'epoca della torre di Babele, mentre Stendhal affermò che, nonostante fosse tanto sapiente, non era "affatto uno sciocco".
Piuttosto dissacrante fu, invece, il giudizio della contessa Potocka, che lo descrisse come un Tartufo dall'aria melliflua e traboccante di falsa modestia.
Nel 1806 rifiutò l'invito di Napoleone a stabilirsi a Parigi, diniego peraltro ripetuto anche a papa Pio VII nel 1814.
Nel 1831, invece, divenuto amico di papa Gregorio XVI, accettò di andare a Roma e mettersi al servizio della Congregazione per la Propaganda della Fede. Nel 1833 ricevette l'incarico di dirigere la Biblioteca Vaticana.
Mezzofanti era in grado di scrivere e parlare perfettamente 38 lingue, tra le quali ebraico, arabo, turco, persiano, cinese, greco antico e moderno e possedeva - con minor sicurezza - 78 tra lingue e dialetti del mondo.
- Giuseppe Battelli, Fra età moderna e contemporanea (secoli XIX e XX), in: ISCBO, Storia della chiesa di Bologna, a cura di Paolo Prodi e Lorenzo Paolini, Bergamo, Bolis, 1997, vol. 1., p. 297
- Cristina Bersani, Bologna: i viaggiatori stranieri e Leopardi, in: Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 170
- Cristina Bersani, Giuseppe Mezzofanti, in: Giacomo Leopardi e Bologna, cit., pp. 366-371
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Bologna ai tempi di Stendhal, mostra iconografica, Bologna, 13-20 maggio 1972, introduzione e catalogo di Giancarlo Roversi, in: "L'Archiginnasio", 66-68 (1971-1973), vol. 2., p. 760, 833
- Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 215 (iscrizione in via Malcontenti)
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 1., pp. 62-63, vol. 2., p. 379
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, vol. 2., p. 70
- Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 2: 1826-1849, p. 1392 (data errata: 15 marzo 1848)
- Tiziano Costa, Grande libro dei personaggi di Bologna. 420 storie, Bologna, Costa, 2019, p. 127
- François Gasnault, La cattedra, l'altare, la nazione. Carriere universitarie nell'Ateneo di Bologna, 1803-1859, Bologna, CLUEB, 2001, pp. 169-170
- Innocenzo Lipparini, Degli uomini illustri cui sono intitolate le piazze e le vie della città di Bologna. Notizie storiche e cenni biografici, Bologna, Società tipografica dei compositori, 1875, pp. 74-75
- Daniele Menozzi, L'età napoleonica e la Restaurazione, in: L'Università a Bologna. Maestri, studenti e luoghi dal XVI al XX secolo, a cura di Gian Paolo Brizzi, Lino Marini, Paolo Pombeni, Bologna, Cassa di Risparmio (...), 1988, p. 33
- Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 206
- Storia della Università di Bologna, vol. 2., Luigi Simeoni, L'età moderna (1500-1888), Bologna, Zanichelli, 1947, p. 192
- Torri e castelli. Bologna e la sua provincia. Storia, dizionario biografico, opere d'arte, notizie d'oggi, 2. ed. ampliata a cura di Luigi Arbizzani e Pietro Mondini, Bologna, Editrice Galileo, 1966, p. 138