Il Circolo Felsineo
Il 1° maggio a Palazzo Bianchetti in Strada Maggiore è inaugurato il Circolo Felsineo, promosso da Rodolfo Audinot, Carlo Berti Pichat e Carlo Rusconi.
E' un luogo di ritrovo “per la lettura dei giornali e per conversare insieme”, frequentato da cittadini delle più disparate tendenze: vi sono “nobili, professionisti, negozianti, popolani, cospiratori e amnistiati, entusiasti di Pio IX e fervidi ammiratori di Mazzini, federalisti giobertiani, fusionisti, autonomisti, repubblicani”.
Partecipano molti elementi della massoneria bolognese, quali Livio Zambeccari, Quirico Filopanti, il marchese Albergati. L'avvocato Antonio Zanolini è eletto Presidente, con Audinot vice.
Nel settembre 1848 il Circolo conterà ben 584 soci. Nei mesi successivi sarà uno dei principali centri di attività politica, una specie di “parlamentino municipale” o di “anticamera della Legazione” (Natali).
Verrà chiuso nel maggio 1849 con decreto governativo, dopo l'abrogazione dello Statuto.
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 47
- Bologna massonica. Le radici, il consolidamento, la trasformazione, a cura di Giovanni Greco, Bologna, CLUEB, 2007, p. 136
- Alessandro Boselli, Massoneria e sette segrete a Bologna nel Risorgimento, in: Bologna massonica. Fra passione e ragione, a cura di Giovanni Greco, 3. ed., Bologna, CLUEB, 2016, p. 98
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., p. 337
- Carlo Manelli, La Massoneria a Bologna dal XII al XX secolo, Bologna, Analisi, 1986, p. 66
- Giovanni Natali, I circoli politici bolognesi nel 1848-49, in: "Rassegna storica del Risorgimento", (1938), pp. 179-224
- Alberto Preti, Giornali, circoli, caffé: le idee di unità e di indipendenza a Bologna, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., p. 393