Organizzazione della Guardia Civica
L'8 luglio il cardinale Amat concede ai bolognesi la Guardia Civica, approvata il 5 luglio da Pio IX. Per la prima volta dopo secoli il Pontefice affida la difesa e l'ordine dei suoi territori a una milizia italiana e non solo a truppe mercenarie.
Il 10 luglio lo stato maggiore del corpo degli svizzeri presenta una supplica al Papa per lo scioglimento, dietro compenso, del contratto per i servizi alla Santa Sede, ritenuti non più necessari stante l’istituzione della Guardia Civica.
I volontari, intanto, corrono in gran numero ad arruolarsi nel nuovo corpo militare. Anche i ragazzini, "invasi di ardore marziale", vogliono fare esercitazioni.
Il 30 luglio è emanato un regolamento per la Guardia Civica in tutto lo Stato pontificio, modellato su quello della Guardia Nazionale francese. Essa è posta sotto l'autorità dei governatori e dei capi provincia.
Il 27 agosto il Legato nomina una Deputazione per la formazione dei ruoli nei quattro Rioni: i componenti sono il marchese Giuseppe Tanari e l'avvocato Giuseppe Galletti per Santa Maria Maggiore; Marco Minghetti e Rodolfo Audinot per San Francesco; il conte Annibale Ranuzzi e Gaetano Zucchini per San Domenico, i conti Cesare e Giovanni Massei per San Giacomo. Sono tutti esponenti del liberalismo moderato.
La Guardia Civica di Bologna e appodiati è formata da cittadini tra i 21 e i 60 anni, con esclusione di persone “di condizione servile”, dei braccianti e di coloro che esercitano mestieri “sordidi e abbietti”.
Sarà divisa in due battaglioni, composti da uomini provenienti dallo stesso rione e avrà un comandante unico nella persona del marchese Alessandro Guidotti, mentre il conte Giovanni Gozzadini sarà capo di stato maggiore e Giuseppe Galletti segretario presso il Comando generale.
Con la costituzione della Guardia Civica vengono sciolte le Pattuglie Cittadine. Il servizio comincerà il 5 dicembre con turni di 25 militi e un tenente per ognuno dei quattro quartieri.
Le milizie cittadine diventeranno una istituzione diffusa in tutti gli stati italiani. Mentre i mazziniani vi vedranno un nucleo del futuro esercito nazionale, i regnanti le intenderanno come strumento per arginare e controllare i fermenti rivoluzionari.

- Museo civico archeologico "Arsenio Crespellani" - Bazzano (BO)

- Museo civico archeologico "Arsenio Crespellani" - Bazzano (BO)
- Amo Bologna perché è bella. Agenda storica di Bologna 1996, a cura di Roberto Roversi, Rimini, P. Capitani, 1995 (5 luglio 1847)
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 43
- Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, Bologna, tipografia delle Muse, 1859, p. 89
- Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., pp. 195-197, 204-205, 246
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- Colorare la patria: tricolore e formazione della coscienza nazionale, 1797-1914, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1996, p. 47
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-
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- Un giorno nella storia di Bologna, l'8 agosto 1848: mito e rappresentazione di un evento inaspettato, a cura di Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi, Fiorenza Tarozzi, Firenze, Vallecchi, 1998, pp. 33-34
- Francesco Majani, Cose accadute nel tempo di mia vita, a cura di Angelo Varni, Venezia, Marsilio, 2003, p. 349
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