Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

13 settembre 1845

Ignazio Calandrelli e Lorenzo Respighi direttori dell'Osservatorio

L'astronomo romano Ignazio Calandrelli (1792-1866) riceve dalla Congregazione degli studi l'incarico di dirigere l'Osservatorio dell'Università di Bologna e di tenere la cattedra di Ottica e di Astronomia.

Nel 1846 leggerà una comunicazione all'Accademia delle Scienze sul pianeta Urano, sostenendo - a spiegazione delle anomalie delle sue orbite - la tesi dell'influsso di un corpo celeste ancora sconosciuto, dimostrata poco dopo dal Le Verrier.

Nei tre anni di permanenza all'Alma Mater otterrà dal Papa fondi per ampliare e migliorare le dotazioni strumentali della Specola.

Nel 1848 Pio IX lo richiamerà a Roma per riordinare l'Osservatorio Universitario del Campidoglio.

Durante una nuova permanenza a Bologna nel 1851 Calandrelli riuscirà ad installare nella Specola un Cerchio (o circolo) meridiano di Ertel, cioè un potente cannocchiale posizionato nel piano del meridiano celeste e connesso con un cerchio graduato di 69 cm.

Dopo la sua partenza la direzione dell'Osservatorio sarà affidata all'allievo Lorenzo Respighi (1824-1889), astronomo esperto di spettroscopia e di fisica solare.

Quest'ultimo, considerato "il più eminente astronomo italiano del XIX secolo" dopo Schiaparelli, sarà direttore fino al fino al 1864, quando rifiuterà di giurare fedeltà al Re.

Rimarranno di particolare importanza i suoi studi sul clima di Bologna, sulla base di osservazioni sistematiche dal 1814 al 1859.

Approfondimenti
  • Ettore Bortolotti, La storia della matematica nella Università di Bologna, Bologna, Nicola Zanichelli, 1947
  • Ignazio Calandrelli, Lezioni elementari di ottica, Roma, Tipografia Marini e Morini, 1846
  • Caterina Scarpellini, Biografia dell'astronomo Don Ignazio Calandrelli, Roma, Tip. delle belle arti, 1866
  • T., L'astronomo Rayet e gli osservatori astronomici in Italia, in: "Rivista europea", 8 (1878), p. 321
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