Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

10 agosto 1834

Giuseppe Ferlini distruttore di piramidi

Ottenuti i necessari lasciapassare, il bolognese Giuseppe Ferlini (1797-1870), ufficiale medico dell’esercito egiziano, parte assieme al socio albanese Antonio Stefani e a “una mano di negri e di servi stipendiati” alla volta di Meroe, tra l’Egitto e il Sudan, dove nel 1821 il naturalista francese Frédéric Cailliaud ha rinvenuto alcune decine di piramidi “in buone condizioni”.

Il suo intento è esplorare le rovine a caccia di reperti archeologici e tesori nascosti. Arrivato sul posto, comincia ad abbattere “senza gran frutto” alcune piramidi minori.

Rivolge quindi la sua attenzione alla piramide più grande di Meroe, appartenuta alla regina Amanishakheto, della quale “con l’opera di trecento uomini del deserto” demolisce la cuspide “per non pochi piedi di altezza”. Sotto una bara “di legno intagliato con simboliche figure” trova alcuni vasi con oggetti d’oro, cammei, pietre lavorate.

Dopo alcuni altri giorni di scavi, Ferlini dovrà sottrarre il tesoro dalle brame degli operai “escavatori”, descritti come “semibelve, ormai pressoché ammutinate”.

Partendo di notte in tutta fretta, fuggirà attraverso il Nilo e il deserto, giungendo al Cairo nel pieno di una pestilenza. Riuscirà infine a imbarcarsi per l’Italia e a tornare a Bologna, dove pubblicherà un catalogo degli oggetti trovati in Nubia.

Una parte di essi saranno venduti a Re Ludwig di Baviera, un’altra al Nuovo Museo di Berlino, dopo un infruttuoso tentativo fatto a Londra presso il British Museum. Alcuni facsimili in oro andranno ad arricchire il Museo Egizio di Torino.

Dopo la morte avvenuta il 29 dicembre 1870, Ferlini sarà sepolto in Certosa. Sulla sua tomba una lapide lo ricorda così:

Giuseppe Ferlini
medico soldato geografo archeologo
percorse dal 1815 al 1836
la Grecia l’Egitto la Nubia
onde portò in patria
il tesoro della maggior piramide di Meroe
da lui primamente esplorata

La responsabilità della distruzione di oltre quaranta piramidi nubiane, anche con l’uso di esplosivi, ovviamente non è riportata.

Approfondimenti
  • Maria Pia Cesaretti, Giuseppe Ferlini e il Tesoretto di Meroe: la corrispondenza con L. M. Ungarelli, I. Rosellini e A. M. Migliarini nella biblioteca della Faméja buigneisa di Bologna, in: “Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le province di Romagna”, 1987-1990, pp. 169-199
  • Guido Cora, Notizie di viaggiatori italiani in Egitto dal 1300 al 1840, in id. Cosmos. Della geografia e delle scienze affini, Torino, G. Cora, 1874, vol. 2., p. 142
  • Pericle Ducati, Un avventuroso italiano nel Sudan e in Egitto, Roma, Edizione della Rassegna Italiana, 1940
  • G. Fagioli Vercellone, Ferlini, Giuseppe, in: Dizionario Biografico degli italiani, vol. 46, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1996, ad nomen
  • Giuseppe Ferlini, Cenno sugli scavi operati nella Nubia e catalogo degli oggetti ritrovati, Bologna, Tipografia Nobili e Comp., 1837
  • Giuseppe Ferlini, Nell’interno dell’Affrica. 1829-1835, a cura di Walter Boldrini, Bologna, Ponte nuovo, 1981
  • “Gazzetta privilegiata di Bologna”, 16 luglio 1836, p. (3)
  • Giovanna Magi, Abu Simbel. La storia dei templi e il loro salvataggio, Firenze, Bonechi, 2005, p. 13
  • Carlo Pancaldi, Cenno intorno la raccolta di cose etiop-egizie portate dalla Nubia in patria dal medico Giuseppe Ferlini bolognese, Bologna, Tip. della volpe al Sassi, 1836
vedi tutto l’anno 1834