Rossini compone a Bologna
Gioachino Rossini (1792-1868) soggiorna a Bologna e vi inizia a comporre, “avvolto da dolcezze e da delizie affettive di ogni genere” (Emiliani), alcune opere previste per Lisbona e Napoli: Adina ovvero il Califfo di Bagdad, Ermione, Ricciardo e Zoraide.
Prepara inoltre il debutto della Gazza ladra al Teatro Nuovo di Pesaro, sua città natale, che avverrà con "furore" il 10 giugno, seguito da ben 24 repliche.
Il giovane compositore è accompagnato dalla cantante Isabella Colbran (1784-1845), sua futura moglie, che ha raggiunto il padre Juan nella bella villa di Castenaso, appartenuta un tempo al Collegio di Spagna.
Il 2 maggio la giovane soprano, dotata di grandi mezzi canori e considerata "perno utilissimo" dei teatri napoletani, conclude con l'impresario Domenico Barbaja un ricco contratto poliennale.
Nella primavera del 1818 è in città anche Niccolò Paganini (1782-1840), reduce dai trionfi alla Scala di Milano, per un colloquio con il castrato Girolamo Crescentini, già protagonista delle scene napoletane (insegnò anche alla Colbran) e ora a maestro di canto tra i più richiesti a Bologna.
Il suo incontro con Rossini è tra i più affabili. Tra i due nasce un'amicizia destinata a durare nel tempo. Il maestro pesarese considererà sempre Paganini "il più grande dei violinisti".
- Vittorio Emiliani, Il furore e il silenzio. Vite di Gioachino Rossini, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 176-184