Metà dei bolognesi sono "meschini, oziosi e vagabondi"
Nel Diario ecclesiastico dell'anno 1818 è riportata una classificazione della popolazione bolognese, riferita al 1816: sono enumerati 1805 nobili, 2975 possidenti, 7941 “mediocri”, 19.327 operai e 32.783 bisognosi.
Solo il 20% dei cittadini hanno di che vivere agiatamente o decorosamente e il 30% sono proletari con un reddito modestissimo. Il restante 50% è composto di “meschini, oziosi, vagabondi e questuanti”, che vivono sotto la soglia della povertà e lottano quotidianamente per la sopravvivenza.
In seguito alle "frequenti scosse dé diversi governi provvisori", alle tasse esose e a quasi tre anni di carestia, molte famiglie, prima benestanti, "sono state gettate in una ristretta mediocrità".
- Giuseppe Brini, Artigiani a Bologna. Cenni di storia e attualità, Bologna, Tamari, 1978, p. 68, 70
- Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 280