Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

3 ottobre 1814

Il Teatro Contavalli

In una parte del convento dei carmelitani di San Martino apre i battenti il 3 ottobre il teatro voluto e finanziato a proprie spese dal dottor Antonio Contavalli, fortunato speculatore sui Beni Nazionali - secondo alcuni ha “ammassato un patrimonio prendendo parte a mercimoni non leciti” - e attore dilettante a tempo perso.

Si tratta di un piccolo teatro “di qualche eleganza”. Secondo il Guidicini è destinato al fallimento per la lontananza dal centro, ma in realtà a poco a poco prenderà il posto del Teatro Marsigli come luogo teatrale prediletto dalla piccola borghesia cittadina e sarà frequentato assiduamente dagli studenti della vicina Università.

Il progetto dell'edificio, molto originale, è dell'ingegnere capo comunale Giovanni Battista Martinetti e dell'architetto Giuseppe Nadi (1779-1814), che hanno ideato tre ordini di palchi per una capienza di ottocento persone.

A decorarlo sono stati chiamati i migliori artisti della vicina Accademia di Belle Arti: gli ornamenti in stucco del boccascena sono di Pietro Trifoglio; la sala e il sipario sono stati dipinti da Antonio Basoli. Altre parti hanno visto all'opera Pietro Fancelli, Luigi Cini, Ridolfo Fantuzzi, Mauro Berti.

La decorazione si stende "come un manto" (Lenzi) dall'atrio alla cavea, fino al soffitto e ai camerini, con motivi archeologici alla pompeiana.

L'invenzione di Basoli del soffitto a velario “fornirà un modello poi seguito in numerosi altri teatri”, dal San Carlo di Napoli alla Fenice di Venezia. Più in generale l'artista bolognese imposterà “il tono di gran parte della decorazione teatrale dell'Emilia Romagna per tutto il corso dell'Ottocento” (Farioli).

Il teatro è inaugurato con il dramma per musica Matilde ossia la Selvaggia di Carlo Coccia. Poco dopo sarà rappresentata L'Italiana in Algeri di Gioachino Rossini, cantata da Maria Marcolini (1780-1855), che avrà tanto successo – riceverà le lodi di Stendhal – da essere replicata al Teatro Comunale e al Corso, mentre la primadonna avrà in dono una cantata di Francesco Sampieri per la sua serata di beneficio.

Il Contavalli sarà temporaneamente chiuso dopo la Restaurazione, per la contiguità con la chiesa parrocchiale di San Martino, ma, a seguito di reiterate richieste del proprietario, potrà riprendere nell'estate 1816 con una replica dell' Italiana in Algeri e la prima assoluta del Barbiere di Siviglia di Rossini.

Il maestro di Pesaro sarà per diversi anni protagonista del cartellone del teatro: si può dire che esso contribuirà fortemente alla popolarità della sua musica a Bologna.

Dal 1818 il teatro sarà affidato alla compagnia di dilettanti dei Filodrammaturgi. Le recite si terranno durante il Carnevale, una o due volte la settimana.

Saranno proposte di norma una tragedia e una commedia di Goldoni e inoltre drammi di Gaetano Florio, Filippo Casari, Francesco Avelloni, o traduzioni delle commedie alla moda di August von Kotzebue (1761-1819) e di A. Wilhelm Iffland (1759-1814), ricche di situazioni edificanti e di dialoghi ad effetto.

Nel 1822 verrà messo in scena l'Edipo Re di Sofocle, nella traduzione dell'illustre grecista marchese Massimiliano Angelelli.

Dopo la morte del proprietario, nel 1823, il Contavalli comincerà ad ospitare spettacoli per beneficenza, tanto che otterrà dal Legato il permesso di apertura anche al venerdì, giorno di vigilia.

Le recite saranno messe in scena dall'Accademia dei Sinevergeti, o dei Concordi, un gruppo di attori filodrammatici, che diventerà un'istituzione cittadina.

Giovani interessanti, quali Gustavo Modena, Augusto Aglebert, Federico Pescantini, reciteranno al Contavalli commedie alfieriane inneggianti alla libertà.

Durante i primi anni del papato di Pio IX, i Concordi si impegneranno a favore dei patrioti esiliati. Una delle recite vedrà in scena anche la grande Adelaide Ristori.

Approfondimenti
  • Architettura, scenografia, pittura di paesaggio, Bologna, Museo civico, 8 settembre-25 novembre 1979, Bologna, Alfa, 1980, pp. 102, 145-146
  • Maurizio Ascari, Bologna dei viaggiatori. La sosta in città e il valico degli Appennini nei resoconti di inglesi e americani, Bologna, Gruppo di studi Savena Setta Sambro, 1999, p. 55
  • Adriano Bacchi Lazzari, Giuliano Musi, Bologna all'Opera. Le voci più prestigiose nate sotto le Due Torri dal 1600 al 1980, Bologna, Minerva, 2016, p. 29
  • Silvia Benati, Un affresco politico-sociale: la Società del Casino (1809-1823), in: Negli anni della Restaurazione, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2000, p. 93, nota 205
  • Cristina Bersani, Leopardi e il teatro a Bologna, in: Giacomo Leopardi e Bologna: libri, immagini e documenti, a cura di Cristina Bersani e Valeria Roncuzzi Roversi-Monaco, Bologna, Pàtron, 2001, p. 221, 240 (dis.)
  • Bologna massonica. Le radici, il consolidamento, la trasformazione, a cura di Giovanni Greco, Bologna, CLUEB, 2007, p. 136
  • Bologna nelle sue cartoline, a cura di Antonio Brighetti, Franco Monteverde, Cuneo, L'arciere, 1986, vol. 2: Vedute della città, p 74 (foto)
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 3., p. 123
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 263, 541, nota 36
  • Marina Calore, A scuola di teatro. Vicende di dilettanti bolognesi nel primo trentennio dell'Ottocento, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 171-172
  • Marina Calore, Bologna a teatro. L'Ottocento, Bologna, Guidicini e Rosa, 1982, pp. 24-25
  • Marina Calore, Storie di teatri, teatranti e spettatori, in: In scena a Bologna (vedi oltre), pp. 39-41, 53-54

  • Marina Calore, Il teatro del Corso 1805-1944. 150 anni di vita teatrale bolognese tra aneddoti e documenti, Bologna, Lo scarabeo, 1992, p. 74
  • Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., p. 148
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, p. 93

  • Alessandro Cervellati, Storia dei burattini e burattinai bolognesi (Fagiolino & C.), Bologna, Cappelli, 1964, p. 72
  • Maria Teresa Chierici Stagni, Giovanni Battista Martinetti. Ingegnere e architetto. Un bolognese nato a Lugano, Bologna, Ponte nuovo, 1994, pp. 141-142
  • Giuseppe Coccolini, L'arte muraria italiana. I costruttori gli ingegneri e gli architetti, Bologna, Re Enzo, 2002, p. 157
  • Alfredo Comandini, L'Italia nei cento anni del secolo XIX, 1801-1900, giorno per giorno illustrata, continuata da Antonio Monti, Milano, Vallardi, 1900-1942, vol. 1: 1801-1825, p. 756
  • Elisabetta Farioli, L'evoluzione della decorazione teatrale nell'Ottocento in Emilia Romagna, in: Teatri storici in Emilia Romagna, a cura di Simonetta M. Bondoni, Bologna, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, 1982, p. 76
  • Figure, luoghi, mestieri, cronaca. Un secolo di vita bolognese nell'archivio dei fratelli Camera, a cura di Alessandro Molinari Pradelli, Bologna, Nuova Alfa, 1989, p. 105 (foto)
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, vol. 3., Bologna, Società Tipografica dei compositori,  1870, p. 149
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 135, vol. 4., p. 5, 33
  • In scena a Bologna. Il fondo Teatri e spettacoli nella Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, 1761-1864, 1882, inventario e indici a cura di Patrizia Busi, Bologna, Comune, 2004, p. 293
  • Massimo Marino, L'albero delle nuove scene, in: Gioachino in Bologna ... cit., pp. 151-152
  • Maria Chiara Mazzi, Alla ricerca dei teatri perduti di Bologna a nord ovest della Via Emilia, Bologna, in riga edizioni, 2020, pp. 27-34
  • Gianmario Merizzi, ... e tutta la città era in suoni. I luoghi della storia della musica a Bologna, Bologna, Comune di Bologna, 2007, pp. 36-37
  • Un mondo di musica. Concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento, a cura di Maria Chiara Mazzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2014, p. 145

  • Adriano Orlandini, Malibran & C.: cantanti al Comunale e dintorni, in: Gioachino in Bologna ... cit., p. 77
  • Giuseppe Pittano, Carla Xella, I giorni di Bologna e dell'Emilia-Romagna, Bologna, Cappelli, 1978, p. 218
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 194
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  • Roberto Verti, Il Teatro comunale di Bologna, Milano, Electa, 1998, p. 60
  • Athos Vianelli, Bologna in controluce. Storie e curiosità fra un secolo e l'altro, Bologna, Inchiostri, 2001, pp. 97-98
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