Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

14 ottobre 1811

Villa Aldini

Villa Aldini, Via dell'Osservanza, 35 40136 Bologna BO

Un tragico incidente avvenuto il 14 ottobre - due muratori muoiono e altri tre rimangono gravemente feriti per il crollo di una impalcatura - porta alla ribalta delle cronache la grande villa in costruzione sulla sommità del colle dell'Osservanza.

L'edificio in stile neoclassico è un progetto di Giuseppe Nadi (1780-1814) e Giovanni Battista Martinetti (1764-1830), attuato con la consulenza di Leopoldo Cicognara (1767-1834).

E' commissionato dal conte Antonio Aldini (1755-1826), ministro e plenipotenziario di Napoleone, desideroso di celebrare la cavalcata fatta dall'imperatore durante la sua visita di stato a Bologna nel giugno 1805.

Dalla cima del colle, mirando il panorama della città e della pianura circostante, Bonaparte avrebbe esclamato: "Ca c'est superbe!".

La villa è costruita utilizzando il materiale ricavato dalla demolizione della chiesa e del convento dell'Osservanza, situati poco distanti e acquistati da Aldini il 20 giugno 1812.

Sul luogo sorge dal sec. XII la Rotonda della Madonna del Monte, in parte inglobata nella nuova costruzione e trasformata in sala da pranzo (ma destinata anche a ospitare “senza compagni” alcune sculture di Antonio Canova, dopo una ristrutturazione in moderno di Nadi).

Per la decorazione degli interni sono incaricati gli artisti più in voga dell'epoca, quali Felice Giani (1758-1823), reduce dai lavori nel palazzo imperiale del Quirinale a Roma, e Andrea Appiani (1754-1817), che però è colpito da apoplessia mentre si prepara a intervenire “nel suburbio di Aldini”.

La grande facciata "con frontone e colonne come un tempio antico" costituisce, a parere di Stendhal, "in venti luoghi della città un punto di vista a piacere per la gioia degli occhi".

È sormontata da un timpano con fregio di Giacomo De Maria (1787-1838), un "cammeo gigantesco", eseguito con l'aiuto degli allievi Adamo Tadolini e Alessandro Franceschi, che raffigura l'Olimpo in stile neoclassico.

La Commissione Ausiliaria dei Professori di Belle Arti riuscirà ad evitarne l'abbattimento, allorchè durante la Restaurazione il cardinale Oppizzoni vorrà sostituire i "favolosi" bassorilievi con "croci o dipinti di cose Sante".

Tra il 1849 e il 1859 la villa sarà occupata dagli Austriaci, che ne faranno un ospedale per militari convalescenti. Nel '900 infine sarà restaurata da Guido Zucchini e destinata a monumento commemorativo dei bolognesi caduti in guerra.

Approfondimenti
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  • Franco Bergonzoni, Venti secoli di città. Note di storia urbanistica bolognese, Bologna, Cappelli, 1980, p. 91
  • Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, pp. 227-228
  • Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, pp. 220-222
  • Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, Bologna, Tamari, 1956, pp. 269-276
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  • Guido Zucchini, La Madonna del Monte di Bologna, Bologna, Tip. Compositori, 1939, pp. 41-47
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