Risaie a Selva Malvezzi
I Malvezzi impiantano, nei pressi del borgo di Selva, le prime risaie del Molinellese. Un ramo della famiglia ebbe per 340 anni la signoria di questo territorio, che fu soggetto nel XV secolo a una vasta opera di bonifica.
Il feudo fu abolito nel 1797 all'arrivo dei Francesi e non più ricostituito dopo il ritorno del potere papale.
Il paese è vigilato da opere difensive come il Palazzaccio, fatto costruire dal quarto conte della Selva, ed è disposto attorno a un'ampia piazza, in parte coltivata come un piccolo podere.
“Ciò che uomini e tempo hanno fatto dopo non ha cancellato l'impronta originale di un paese tipicamente feudale" (Beseghi).
Vi sono il palazzo del conte, "forte e massiccio con una torre tozza al centro”, l'edificio del governatore con portici ad archi tondi che ospitano botteghe artigiane, l'ospedale voluto dal marchese Camillo Malvezzi Locatelli.
DI aspetto più moderno è la chiesa parrocchiale di Santa Croce, progettata da Angelo Venturoli.

Il Palazzaccio

- Il Palazzaccio

- Il Palazzaccio

- Il Palazzo del Governatore

- Palazzo del Governatore - portico

- Palazzo del Governatore - particolare


- la torre del Palazzo del Governatore

- Palazzo feudale
Umberto Beseghi, Castelli e ville bolognesi, Bologna, Tamari, 1957, pp. 303-308
M. Beatrice Bettazzi, Gli edifici Malvezzi a Selva. Note storiche per uno studio sulle tipologie, in: "Strenna storica bolognese", 47(1997), pp. 91-106
Tullio Calori, Il feudo dei Malvezzi a Selva (appunti per una storia), in: "Il carrobbio", 4 (1978), pp. 101-116
Gino Evangelisti, Selva feudo dei Malvezzi. Un centro storico minore in controluce, in: "Bologna incontri", 7-8 (1975), pp. 36-37
Touring club italiano, Emilia Romagna. Itinerari nei luoghi della memoria, 1943-1945, Milano, TCI, Bologna, Regione Emilia-Romagna, 2005, p. 52