Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

8 gennaio 1803

Nasce il nuovo quartiere degli studi

L'Università di Bologna è riformata sul modello di quella di Pavia, secondo la legge votata dal Corpo legislativo della Repubblica Italiana il 4 settembre 1802.

Acquisisce un'organizzazione degli studi simile a quella dell'Istituto delle Scienze, dal 1802 divenuto Istituto Nazionale, ne eredita l'edificio in Strada San Donato e condivide con esso le eccezionali dotazioni museali e strumentali. All'Università è affidato in esclusiva l'insegnamento, all'Istituto Nazionale l'attività di ricerca.

Dopo molte titubanze l'Alma Mater abbandona la storica sede dell'Archiginnasio e occupa Palazzo Poggi - oramai conosciuto come il Palazzo dell'Istituto - in via San Donato.

La struttura del nuovo ateneo prevede tre facoltà: fisico-matematica, medica e legale. Tra le cattedre introdotte vi sono quella di Analisi delle idee, retta da Bonaventura Zecchini, Economia Pubblica, condotta da Luigi Valeriani, Storia dei costumi e delle leggi, assegnata a Vincenzo Brunetti, Storia e Diplomazia, tenuta in un primo tempo da Lodovico Savioli.

Quella di Bologna è, assieme a quella di Pavia, l'unica università accreditata nel Regno d'Italia. Il cambiamento intervenuto è notevole, sia dal punto di vista istituzionale, che dal punto di vista logistico.

L'ateneo felsineo non dipende più dal Senato locale, ma dallo Stato, e non è più in pieno centro, ma in un settore urbano più defilato.

La specializzazione culturale di questo rione, posto a nord est del centro storico, avviene secondo le direttive del piano dei "locali studi" redatto dall'astronomo milanese Barnaba Oriani e dal pittore Giuseppe Bossi, artefici della riorganizzazione dell'Accademia di Brera e consegnato al ministro degli Interni il 1° dicembre 1802.

Nel progetto dell'arch. Giambattista Martinetti è prevista una "concentrazione di stabilimenti", conseguente ai cambiamenti contemplati nel nuovo piano di studi universitario, che configura una vera e propria “cittadella del sapere”.

Palazzo Poggi - assieme alla vicina Cà Granda dei Malvezzi - diviene il fulcro dell'area degli studi, destinato ad accogliere "Scuole diverse", l'Università, i gabinetti scientifici, l'Istituto Nazionale.

L'Accademia di Belle Arti e la Pinacoteca sono collocate nel complesso gesuitico di Sant'Ignazio in Borgo Paglia, il Liceo musicale è sistemato nell'ex convento di San Giacomo e il nuovo impianto dell'Orto Botanico e dell'Orto Agrario occupa i terreni di pertinenza della delizia della Viola.

Nell'ottobre 1803 un nuovo Piano degli studi e di disciplina completerà la riforma universitaria e stabilirà le norme che regoleranno la vita dell'Ateneo fino al 1814.

Con decreto 28 giugno 1805 Napoleone metterà a disposizione del Municipio la Tenuta di Cocceno, per mantenere l'Università, tramite i proventi derivati dalla sua vendita, "nella maggiore onoranza nazionale".

La formazione della nuova città degli studi nel settore nord orientale del centro storico è “uno dei maggiori risultati urbanistici del periodo napoleonico bolognese” (Scannavini).

Approfondimenti
  • Augusto Aglebert, La riforma delle Opere Pie di Bologna e il loro passato, presente ed avvenire, Bologna, Regia Tipografia, 1874, pp. 57-58
  • Atlante storico delle città italiane, diretto da Francesca Bocchi e da Enrico Guidoni, Emilia-Romagna, vol. 2., Bologna, tomo 4., Dall'età dei Lumi agli anni Trenta (secoli XVIII-XX), a cura di Giovanni Greco, Alberto Preti, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Grafis, 1998, p. 34
  • Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, 2. ed., Bologna, Tamari, 1957, pp. 97-106
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 2., pp. 215-219, 373 (A. Testa)
  • Gian Paolo Brizzi, Scuola e Università nel triennio e nell'età napoleonica, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., p. 297, 299
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 173-174
  • Carlo Calcaterra, Alma Mater Studiorum. L'Università di Bologna nella storia della cultura e della civiltà, Bologna, N. Zanichelli, 1948, p. 277
  • Marta Cavazza, Immagini dell'Istituto delle Scienze nella storiografia contemporanea e otto-novecentesca, in: Una scienza bolognese? Figure e percorsi nella storiografia della scienza, a cura di Annarita Angelini, Marco Beretta, Giuseppe Olmi, Bologna, Bononia University Press, 2015, p. 195
  • Francesco Ceccarelli, Architettura e trasformazioni urbane. Bologna e la Romagna, in: Storia dell'architettura italiana. L'Ottocento, a cura di Amerigo Restucci, Milano, Electa, 2005, tomo 1., pp. 146-147
  • Francesco Ceccarelli, L'intelligenza della città. Architettura a Bologna in età napoleonica, Bologna, Bononia University Press, 2020, pp. 79-87
  • Maria Teresa Chierici Stagni, Giovanni Battista Martinetti. Ingegnere e architetto. Un bolognese nato a Lugano, Bologna, Ponte nuovo, 1994, pp. 36-37
  • Renzo Cremante, L'Università di Bologna dalle riforme napoleoniche al primo decennio del Novecento, in: La città del sapere, Milano, Silvana, 1987, p. 78
  • Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, vol. 4., Bologna, Società Tipografica dei Compositori, 1872, p. 32
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 3., p. 33
  • Ugo Lenzi, Napoleone a Bologna (21-25 giugno 1805), riedizione integrata (ecc.), Bologna, N. Zanichelli, 1980, pp. 157-159
  • Daniele Menozzi, L'età napoleonica e la Restaurazione, in: L'Università a Bologna. Maestri, studenti e luoghi dal XVI al XX secolo, a cura di Gian Paolo Brizzi, Lino Marini, Paolo Pombeni, Bologna, Cassa di Risparmio (...), 1988, p. 31, 35
  • Serafino Mazzetti, Memorie storiche sopra l'Università e l'Istituto delle Scienze di Bologna e sopra gli stabilimenti e i corpi scientifici alla medesima addetti, Bologna, tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, pp. 77-78
  • Palazzo Poggi. Da dimora aristocratica a sede dell'Università di Bologna, a cura di Anna Ottani Cavina, Bologna, Nuova Alfa Editoriale, 1988, p. 79
  • Luigi Pepe, Dall'Istituto bolognese all'Istituto Nazionale, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., pp. 328-330
  • Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 186
  • Giovanni Ricci, Bologna, Roma (ecc.), Laterza, 1980, p. 120
  • San Giovanni in Monte recuperato, a cura di Roberto Scannavini, Bologna, Grafis, 1996, p. 43
  • Nicoletta Sarti, Scuole, Studium, Ateneo. I primi nove secoli dell'Università di Bologna, Bologna, Bononia University Press, 2018, p. 59
  • Storia della Università di Bologna, vol. 2., Luigi Simeoni, L'età moderna (1500-1888), Bologna, Zanichelli, 1947, p. 165
  • Il Teatro per la città, Bologna, Compositori, 1998, p. 44
  • L'Università a Bologna. Maestri, studenti e luoghi dal XVI al XX secolo, a cura di Gian Paolo Brizzi, Lino Marini, Paolo Pombeni, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, Cinisello Balsamo, A. Pizzi, 1988, 31, 35
  • Università degli studi di Bologna, Rassegna storica dell'insediamento. Catalogo ragionato delle realizzazioni edilizie universitarie in rapporto all'assetto urbano, Bologna, Università degli studi di Bologna, 1974, pp. 25-26
  • Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, p. 172
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