Saccheggio di San Giovanni in Persiceto
A San Giovanni in Persiceto, ostile al governo francese, viene abbattuto l'Albero della Libertà. Il 20 maggio arriva in paese il marchese Luigi Davia (o Da Via), “uomo di strambo temperamento, di età settuagenaria” e si pone a capo degli insorti.
Poco dopo giunge l'armata austriaca del generale Klenau, che il 31 maggio deve però spostarsi a Ferrara. Il generale Oulin (Hulin), stanziato a Bologna, manda allora a San Giovanni un forte contingente di soldati cisalpini, francesi e sardi, comandato dal capo brigata Clausel.
Con cannoni e bombe gli attaccanti sopraffanno le difese del marchese Davia, che muore sotto il portico del palazzo comunale, dopo aver gridato, gravemente ferito e ormai alla fine, “le peggiori ingiurie” contro i soldati francesi.
La truppa francese, minacciata dal ritorno degli Austriaci, si ritira verso Bologna dopo aver saccheggiato “dentro e fuori”, per oltre sei ore, il paese ribelle.
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