Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

2 giugno 1799

Gli insorti minacciano la città

I Francesi reagiscono all'ondata di ribellione che si è scatenata nelle Legazioni, dopo l'ingresso al di qua del Po delle truppe austriache. Il 31 maggio sono fucilati alla Montagnola sei insorti di Tossignano, accusati di “scelleratezza, barbarie, incendi e aggressioni” in quel comune.

Il 2 giugno è inviato un contingente in Romagna per soffocare le rivolte degli “insurzent”, contadini ribelli, sobillati dagli Austro-russi e dai Pontifici. A Bologna, intanto, preti e nobili sospettati come “partigiani dell'insurrezione” sono presi come ostaggi e rinchiusi in Sant'Ignazio.

Qui, nei giorni successivi, sono concentrati gli ostaggi catturati in Romagna, mentre i bolognesi sono in parte posti agli arresti domiciliari, in parte trasferiti nel convento dei Servi.

La montagna bolognese è tutta in fermento: Pianoro, Loiano, Monghidoro, Porretta, Castel d'Aiano e le località intorno sono nelle mani dei controrivoluzionari.

Nella notte del 22 giugno gli insorti compaiono a Porta Galliera, respinti dalle cannonate che partono dalla Montagnola, avanzano poi verso Porta Mascarella e Porta Maggiore, ma le truppe di Hullin li respingono di nuovo.

La città viene difesa, rinforzando con assiti e terrapieni le porte meno importanti e aumentando la guardia a quelle principali, con sentinelle della Guardia Nazionale sulle mura e avamposti fuori dalle mura presidiati da truppe di linea.

Il 28 giugno, con gli Austriaci ormai alle porte di Bologna, gli insorgenti tentano di entrare a Porta Galliera, ma vengono messi in fuga dalla cavalleria francese.

Uno dei capi, il ferrarese Luigi Cocchi, è fatto prigioniero: porta una coccarda con i colori imperiali e ha in mano una sciabola. Condannato a morte dalla commissione militare, è fucilato il giorno appresso alla Montagnola.

Il 13 luglio circa duecento insorgenti toscani, dopo aver cacciato i finanzieri dalla dogana di Scaricalasino (poi Monghidoro) occupano il paese e distribuiscono al popolo sali e tabacchi.

Il giorno dopo settecento rivoltosi si accampano sulla Strada Toscana. Da qui compiono scorrerie nei paesi intorno, a Roncastaldo, Loiano e Monzuno.

Approfondimenti
  • Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, p. 119
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 99-100, 424-425, nota 38
  • Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 264
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 2., pp. 33-39
  • Alberto Ponti Sgargi, Molinella negli anni che cambiarono l'Europa, 1796-1815, Bologna, Pendragon, 2003, pp. 33-34
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 149-150
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 515
  • Massimo Viglione, Rivolte dimenticate. Le insorgenze degli italiani dalle origini al 1815, Roma, Città nuova, 1999, p. 189
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