La comunità israelitica gode di maggiore libertà
Con l'arrivo di Napoleone la comunità ebraica bolognese vive un periodo di riconoscimento dei propri diritti. Sull'Albero della Libertà sono messe le Tavole della Legge come simbolo di giustizia.
La Costituzione francese, estesa all'Italia, garantisce l'uguaglianza giuridica di tutti i cittadini e stabilisce che nessuno può essere perseguitato per motivi religiosi. Sono aboliti l'obbligo della segregazione nel ghetto e quello del contrassegno giudaico sulle vesti.
Il 4 aprile il generale Saliceti emette un proclama in cui sancisce a Bologna la libertà di culto per gli ebrei. E' dato ordine di non usare nelle chiese l'espressione “Judaicam perfidiam”, né altri termini che suonano offensivi per la Nazione Ebraica, divenuta Sorella nel nuovo regime repubblicano.
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 72
- Guida ai luoghi ebraici di Bologna, a cura di Franco Bonilauri, Vincenza Maugeri, Roma, De Luca, 2006, p. 17
- Nicoletta Ruth Ottolenghi, Breve storia della comunità israelitica di Bologna, Bologna, La Fotocromo Emiliana, stampa 1979, p. 6
- Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 107-108
- Nino Samaja, Bologna giacobina, in: "L'Archiginnasio", 52 (1957), p. 116