La ghigliottina, esecuzione capitale "democratica"
Tra le novità dell'esercizio della giustizia in epoca giacobina c'è la ghigliottina, considerata uno strumento più democratico e indolore per le condanne a morte.
Il 4 agosto una lama è traslata dal prato di San Francesco al convento dei Lateranensi di San Giovanni in Monte, mentre il 15 agosto è collocata per la prima volta in piazza Maggiore.
Altri luoghi per i supplizi capitali sono il piazzale di San Domenico, il prato del Baraccano e quello di S. Antonio. Più avanti verrà utilizzata la piazza del Mercato.
Il boia e i suoi aiutanti vanno anche in trasferta nelle città vicine, sfoggiando il dialetto bolognese e doti di macabro umorismo (R. Bacchelli).
Le frequenti esecuzioni di briganti e “insorgenti” prevedono anche l'esposizione delle teste innalzate bene in alto in punta di picca.
Dal 15 maggio 1797 è stata invece tolta la carrucola sotto il voltone del Palazzo del Podestà, utilizzata per il supplizio della corda. Il condannato era appeso con le mani legate dietro la schiena. I tratti di corda provocavano grandi lesioni e sofferenze.
- Barbara Baraldi, 101 perchè sulla storia di Bologna che non puoi non sapere, Roma, Newton Compton, 2018, pp. 259-261
- Alessandro Cervellati, Storia dei burattini e burattinai bolognesi (Fagiolino & C.), Bologna, Cappelli, 1964, p. 63, 71
- Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 178